Sono gli intrecci temporali e di stili che portano al dialogo tra le arti e gli artisti, tra il colto e il popolare, tra l’antico e il moderno, uno dei temi principali dell’undicesima edizione del Festival musicale estense “Grandezze e meraviglie” che si apre venerdì 19 settembre a Modena, nell’ambito del Festivalfilosofia con un concerto dedicato alle fantasie e stravaganze del Barocco.
La rassegna, ormai un appuntamento importante della musica antica a carattere nazionale e internazionale, che pone particolare attenzione alla realtà dei territori estensi e alle notevoli raccolte ducali, prevede 19 concerti all’interno di chiese e palazzi antichi tra Modena, Vignola, Villa Sorra, Sassuolo e Mirandola. Il biglietto costa 10 euro, 7 euro per gli ultrasessantenni e 3 euro per i giovani dai 15 ai 26 anni. Per i ragazzi fino ai 14 anni l’ingresso ai concerti è gratuito. Per informazioni sulle prevendite: tel. 059 214333.
Il festival “Grandezze e meraviglie” è curato dall’Associazione musicale estense in collaborazione con i Comuni interessati, la Provincia di Modena, la Regione Emilia Romagna, le Fondazioni delle Casse di risparmio di Modena, Vignola e Mirandola. La direzione artistica è affidata a Enrico Bellei che, nel maggio di quest’anno, è stato eletto vicepresidente del Rema, Reseau Européen de Musique Ancienne che riunisce 14 paesi europei.
Per la prima volta quest’anno il Festival ha commissionato due opere di creatività che saranno incluse nel catalogo 2008: un testo dello scrittore modenese Ugo Cornia nato da un incontro con un costruttore di viole da gamba e una tavola della pittrice Nicoletta Moncalieri, ispirata a una pagina di musica seicentesca.
Tra gli eventi collaterali gli incontri e le conferenze dedicate ad “Antico e moderno” nell’ambito degli approfondimenti dei “Linguaggi delle arti”, incontri con le scuole di Mirandola, alle quali sarà proposta un’introduzione alla musica medievale, e di Vignola dove invece sarà spiegato l’intreccio tra musica e danza attraverso le opere di Scarlatti e Soler, e due masterclass: la prima, il 5 novembre, con la cantante Lavinia Bertotti, specializzata nel repertorio rinascimentale e barocco; la seconda, il 18 novembre, con il fortepianista olandese Bart van Oort.
19 concerti di musica antica
Il Festival si apre il 19 settembre, nell’ambito del Festivalfilosofia dedicato alla fantasia, con un concerto nella chiesa di San Vincenzo a Modena dedicato alle fantasie e stravaganze musicali dell’epoca barocca con il pianista Ruggero Laganà e il soprano Marinella Pennicchi. Il 25 settembre, il primo dei tre appuntamenti a Mirandola: in Castello un programma tipicamente veneziano con l’oboe concertante di Paolo Grazzi e l’orchestra I musicali affetti. Domenica 28 settembre, a Villa Sorra, Mara Galassi presenta un recital d’arpa dedicato a musiche del tempo di Haendel. Il 3 ottobre La Reverdie porta nella Chiesa del Gesù a Mirandola un nuovo progetto dedicato alla santa e musicista tardomedievale Caterina Da Bologna che molto ebbe a che fare con Mirandola, Di nuovo a Villa Sorra, domenica 5 ottobre, un florilegio di musiche francesi dell’epoca del Re Sole con la cembalista Paola Erdas.
I concerti modenesi riprendono il 9 ottobre nella chiesa di Sant’Agostino con i “Trionfi Sacri” di Giovanni Gabrieli, una grande produzione, dell’Academie d’Ambronay, una compagine di oltre 40 elementi, risultato di un mese di lavoro formativo del grande omonimo festival francese.
Tre gli appuntamenti al Palazzo Ducale di Sassuolo da sabato 11 ottobre e nei due sabati successivi. I primi due sono dedicati alla Russia con gli antichi canti ortodossi dell’ensemble vocale Alpha, diretto da Ivan Moody, e con un programma di musica settecentesca ispirato a temi popolari con i Solisti di Caterina la Grande di San Pietroburgo. Il 25 ottobre invece Michele Barchi, Marco Brolli e Petr Zejfart omaggiano Haendel con una selezione dalle composizioni per flauto diritto e flauto traversiere.
A Modena nella chiesa di San Carlo il 14 ottobre ci saranno le danze francesi “Musique et Danse”, proposto, in unica data italiana, dall’ensemble canadese Les Idées Heureuses. Ancora nella Chiesa di San Carlo, il 21 ottobre con Chiara Banchini che, a capo dell’Ensemble 415 in taglia quasi orchestrale propone “Concerto grosso”, e il 28 ottobre di nuovo in Francia con i “Pièces en concert” di Jean Philippe Rameau presentati dalla violinista Florence Malgoire assieme a Guido Balestracci, viola da gamba, e Blandine Rannou, clavicembalo.
Di stile veneziano il primo concerto nella Rocca di Vignola, il 6 novembre, con l’Orchestra Barocca Zefiro che presenta il meglio della splendida produzione settecentesca per più oboi e fagotto. Il 9 novembre si celebra la collaborazione decennale con la Galleria Estense, con un concerto dedicato al violoncello, nella cultura napoletana, con Gaetano Nasillo, Sara Bennici ai violoncelli e Amaya Pozuelo al cembalo.
Il 12 novembre al castello di Mirandola l’olandese Ensemble Cordevento, propone un’antologia di musica spagnola per flauto e chitarra. Sempre la Spagna, ma attraverso la danza, torna sul palco della Sala dei Contrari a Vignola il 14 novembre, con “Fandango”, un travolgente spettacolo di luci e colori dove Elisabetta Bracchi porta una serie di danze spagnole evocate dallo splendido “clavicembalo maxi” (3 metri e 40 centimetri) di Michele Barchi e dalla musica di Scarlatti e Soler.
A Modena un felice ritorno: il 19 novembre nel teatro San Carlo il celebre fortepianista olandese Bart van Oort porta un’esemplare esecuzione di musiche di Haydn con accenni a Beethoven, che ebbe principalmente in Haydn il suo riferimento. Il 26 novembre sempre a Modena il soprano Susanne Rydén, accompagnata dal clavicembalo di Marc Tatlow presneterà alcune brillanti cantate di Haendel, inglesi e italiane. Il festival chiude il 30 novembre nella chiesa di San Pietro con “La concorde conversatione”, ovvero “musiche virtuosissime per voce e cornetto” del Cinquecento italiano con Monica Piccinini, il cornettista Bruce Dickey, e l’organista Liuwe Tamminga.
‘Il linguaggio delle arti’ ciclo di sei conferenze
I sei incontri dei “Linguaggi delle arti”, proseguendo il percorso intrapreso lo scorso anno, indagano le declinazioni del rapporto fra antico e moderno e, allo stesso tempo, puntano l’attenzione sui luoghi del festival.
Luca Silingardi, storico dell’arte, l’8 ottobre a Palazzo Ducale di Sassuolo si occupa del collezionismo privato a Sassuolo, a partire dai Pio di Savoia fino all’età contemporanea.
Angelo Andreotti, direttore dei Musei civici di Arte antica di Ferrara, studioso di arte contemporanea e scrittore, il 17 ottobre sarà a Modena, nel pomeriggio, alla Facoltà di Lettere e Filosofia, per gli studenti, e la sera a Sassuolo, a Palazzo Ducale, per proporre una riflessione su «Museo passato futuro» titolo che racchiude una questione cruciale nella cultura di oggi: il compito del museo di rendere leggibile la trama del passato e proiettarne la conoscenza e l’esperienza nel futuro.
Il 7 novembre nel Palazzo dei Musei di Modena, Monica Centanni, docente di Archeologia e tradizione classica all’Università IUAV di Venezia, ragiona sul mito con “Nemica a Ulisse”: voci e immagini del femminile, Teti, Ecuba, Medea, Clitemnestra che sono “nemiche” in quanto figure che incarnano un’altra ragione, quella dello stesso Dioniso.
I Linguaggi delle arti dedicano poi attenzione alla storia (e al presente) dei luoghi in cui il festival si svolge: l’11 novembre alla facoltà di Lettere e Filosofia di Modena è affidata a Roberta Iotti, studiosa della storia degli Estensi e dei Gonzaga, l’evocazione della vita “cortese”, tragica e romantica ante litteram di Parisina Malatesta, moglie giovanissima del marchese di Ferrara Nicolò III d’Este.
La conferenza di Sonia Cavicchioli il 20 novembre a Modena, nel Palazzo dei Musei, è dedicata a Villa Sorra, residenza di villeggiatura di grande eleganza e centro di un’azienda agricola, nata ai primi del Settecento dalle ambizioni di ricchi mercanti e banchieri di recentissima nobiltà. Nella villa sono in corso importanti lavori di restauro che saranno illustrati in un dialogo con il direttore della villa, Piero Begonzini.