Sono stati presentati oggi a Bologna, durante il convegno “Rapporto sull’artigianato in Emilia-Romagna”, i dati relativi alle imprese artigiane negli anni 2006 e 2007, con un confronto sino all’anno 2001.”Dai dati emerge un panorama ricco e vivace, che – nonostante la crisi economica – conferma le imprese artigiane come uno dei capisaldi dell’economia dell’Emilia-Romagna”, commenta Muzzarelli.
“In questo quadro, Modena emerge nettamente insieme a Bologna come la capitale dell’artigianato regionale: le imprese attive nella nostra
provincia erano nel 2007, secondo i dati di Infocamere, 24.476 (su un totale di 148.468) contro le 23.128 del 2001.
Dal 2001 ad oggi sono quindi aumentate di circa 1350 unità: una crescita inarrestabile anno dopo anno, non interrotta – a differenza di molte altre
province – nemmeno nel passaggio tra 2006 e 2007″.
Prosegue Muzzarelli: “Tra i dati da evidenziare, è molto significativo il numero di addetti: 2,8 per ogni impresa modenese, una quota seconda solo
alla provincia di Forlì/Cesena. Una percentuale impreziosita da un altro dato: il numero di dipendenti di imprese artigiane a Modena, 18.249, è il più alto in Regione (60.451 sono nella sola Modena gli addetti: oltre ai dipendenti, anche i titolari, i loro familiari che prestano attività
nell’impresa, altri soci). È la conferma che le imprese modenese sono pronte a investire anche sul capitale umano, e rappresentano un importante
sbocco occupazionale per tanti lavoratori e lavoratrici, in particolare nelle aree appenniniche dove il peso dell’artigianato è percentualmente
maggiore”.
“Il Partito Democratico vuole assicurare sviluppo, crescita ed aggiornamento delle imprese artigiane”, conclude Muzzarelli. “La Regione –
con un bando dedicato – ha contribuito con circa 20 milioni di euro nel biennio 2006-07 ai loro investimenti, ed un importo rilevante sarà
concesso anche per l’anno 2008. Il PD opererà ogni sforzo per dare sostegno a questo tipo di imprese, che rappresentano un capitale prezioso
per piccoli e grandi centri, dalla pianura alla montagna, e danno occupazione, assicurando un contributo importante alla crescita economica
e sociale di Modena e dell’Emilia-Romagna”.