Il licenziamento agli operai residui di un’azienda del settore ceramico, la ‘Creativity Tiles’ di Cavola di Toano, sull’ Appennino reggiano, è arrivato via Sms. Un modo insolito per chiudere un rapporto di lavoro, tra l’altro a tempo indeterminato.
Il messaggino non sarebbe stato inviato dai due ex coniugi titolari dell’azienda, ma da uno studio che si sta occupando della crisi aziendale, e
riguarda gli otto operai rimasti in fabbrica, ma lo avrebbero ricevuto soltanto due, che hanno avvertito gli altri.
L’annuncio, laconico, informa che l’azienda ha chiuso l’attività per mancanza di lavoro e debiti, invitando a non presentarsi più in fabbrica, a partire da subito.
Assenti i titolari, la notizia della vicenda è stata diffusa da esponenti della Fillea-Cgil e riportata dalla ‘Gazzetta di Reggio’. Per la sindacalista Dusca Bonini è ”un caso eclatante, di una
scorrettezza clamorosa, che in anni di attività sindacale non mi era mai capitato di vedere.
La ‘Creativity Tiles’ fino a pochi mesi fa contava una decina di dipendenti. Pochi giorni fa,
dopo le ferie, ha comunicato il licenziamento ai dipendenti rimasti con un semplice sms”.
La fabbrica artigianale, che produceva pezzi speciali ceramici e lapidei, aveva da tempo problemi, ”tanto che – ha riferito al quotidiano una delle dipendenti licenziate – da un anno e mezzo, con un accordo sindacale, ci davano lo stipendio in due rate mensili, poi hanno saltato alcuni mesi e ultimamente i pagamenti erano del tutto sospesi”.
La sindacalista rileva che, essendo la ‘Creativity Tiles’ una ditta artigianale con pochi addetti, non esiste la possibilità di attivare gli ammortizzatori sociali. ”C’è ovviamente una vertenza aperta –
aggiunge – sia perchè gli addetti hanno mesi di stipendio da riscuotere, sia per il Tfr che per gli aspetti contributivi”.