Il primo incontro con gli autori del Settembre formiginese sarà con Gabriele Del Grande, che propone un viaggio sulle rotte dell’immigrazione.
Dal 1988 ad oggi oltre 12.000 giovani sono morti tentando di espugnare la fortezza Europa. Vittime dei naufragi, del Sahara, degli incidenti di tir carichi di uomini, delle nevi sui valichi, dei campi minati e degli spari della polizia.
Mamadou va a morire ( Infinito Edizioni) è il racconto coraggioso di un giovane giornalista, Gabriele Del Grande, che ha seguito le rotte dei suoi coetanei lungo tutto il Mediterraneo, dalla Turchia al Maghreb e fino al Senegal, nello sforzo di custodire i nomi e la memoria di una generazione vittima di una mappa.
Per il primo incontro con gli autori della 37° edizione del Settembre formiginese, presso la corte della sede municipale (via Unità d’Italia 26) domani – venerdì 5 settembre – alle 21, verranno trattati aspetti poco conosciuti di una tragedia negata, che chiama in causa l’Europa, i governi africani e le società civili delle due sponde del Mare di Mezzo.
Saranno presenti l’autore Gabriele del Grande e Francesco Zarzana (Associazione Progettarte Onlus).
Gabriele Del Grande è nato a Lucca nel 1982. Laureato a Bologna in Studi Orientali, dal 2005 vive a Roma e lavora per l’agenzia stampa Redattore Sociale. Nel 2006 fonda Fortress Europe, l’osservatorio mediatico sulle vittime dell’immigrazione clandestina. Un anno dopo segue le rotte dei migranti in Turchia, Grecia, Tunisia, Marocco, Sahara Occidentale, Mauritania, Mali e Senegal. Mamadou va a morire, la sua opera prima, è il racconto di quel viaggio. Suoi i reportage Roma senza fissa dimora (2005) e Biglietti di viaggio dalla Palestina (2004).