Pochissimi cacciatori, concentrati soprattutto in pianura e nessun problema particolarmente grave. E’ questo il quadro emerso nello scorso fine settimana, il primo di preapertura della caccia. E per il prossimo week end i tecnici del servizio Faunistico della Provincia di Modena non prevedono cambiamenti significativi della situazione.
Evidentemente le forti limitazioni, sia per le specie cacciabili che per le modalità di svolgimento dell’attività, hanno scoraggiato la stragrande maggioranza degli oltre diecimila cacciatori attivi nel territorio modenese. In questa fase, infatti, fino al 21 settembre, quando aprirà caccia alla selvaggina stanziale, è possibile cacciare, la domenica e il giovedì, solo (e con limitazioni sui capi giornalieri) la cornacchia grigia, la ghiandaia e la gazza ladra, il merlo solamente nell’Atc Modena 2, la tortora solamente negli Atc Modena 1 e Modena 2.
Unico problema segnalato dagli agenti della Polizia provinciale che hanno vigilato sull’attività venatoria è stato il ritrovamento nelle campagne di Marzaglia di uno splendido esemplare di albanella, un rapace protetto in quanto a rischio estinzione che abita le pianure e le zone umide del modenese, ferita da una colpo di fucile ma ancora viva. Sulla base della segnalazione di un cittadino che stava passeggiando nella zona con il suo cane, l’animale è stato portato dagli agenti nella sede del Centro fauna selvatica Il Pettirosso dove ora è curato dai veterinari che sperano di salvarlo.
Il Centro fauna opera sulla base di un convenzione con la Provincia di Modena. Per le segnalazioni e richieste di intervento sono attivi 24 ore su 24 alcuni numeri telefonici: 339 8183676-339 3535192 oppure è possibile chiamare anche il servizio 118.