Dopo una breve pausa nel mese di agosto ripartono gli appuntamenti della rassegna eno-gastronomica Gli ori della Terra reggiana, quest’anno alla sua IVa edizione, che fino a dicembre proporranno eventi legati alla riscoperta e alla valorizzazione delle eccellenze gastronomiche che caratterizzano il nostro territorio.
La cucina e la buona tavola si sposano con iniziative culturali ed artistiche proponendo in ben 22 Comuni della provincia di Reggio Emilia (Bibbiano, Albinea, Fabbrico, Rolo, Novellara, Castelnovo ne’ Monti, Gualtieri, Bagnolo in Piano, Casalgrande, Castellarano, Boretto, Reggiolo, Rio Saliceto, Guastalla, San Martino in Rio, Reggio Emilia, Correggio, Carpineti, Viano, Scandiano, Rubiera, Campagnola Emilia) interi week end di degustazioni, assaggi, mostre e dimostrazioni, tutte ad ingresso libero.
Primo appuntamento di settembre, lungo due interi week end, quello che viene organizzato nell’area di Palazzo Greppi a Santa Vittoria di Gualtieri, alla sua dodicesima edizione, dedicato al re delle “bevande” della nostra tavola: il vino Lambrusco, altrimenti chiamato l’oro nero della tavola reggiana. Il primo finesettimana sarà quello che va da venerdì 5 settembre a domenica 7 settembre, per continuare poi in quello successivo da venerdì 12 a domenica 14 settembre. In queste occasioni i ristoranti saranno tutti aperti sia a pranzo che a cena e proporranno degustazioni di piatti tipici che saranno accompagnate dal Lambrusco reggiano.
Diverse le attività culturali che, parallelamente ai momenti gastronomici, allieteranno il pubblico. Nella loggia di Palazzo Greppi verrà inaugurata una mostra dal titolo “Ricamo”, nel teatrino sempre di Palazzo Greppi si terrà la mostra fotografica di Annalisa Bertolini dal titolo “Robado”. Il pomeriggio di domenica 14 settembre verrà dedicato al pubblico dei più piccoli con giochi, attività di animazione e uno spettacolo di Gibbo il clown.
Il vino Lambrusco è un interessante prodotto della nostra tavola intanto perché è prevalentemente un rosso frizzante mentre la maggior parte dei vini frizzanti è bianca. Poi questo vino va consumato giovane massimo uno o, in rare eccezioni, due anni dalla vendemmia. È un vino moderno attualissimo a volte raffinato ma che sa essere, se necessario, “alla buona”, è eclettico vario nelle sue tipologie che vanno dai toni più chiari dal gusto fine ai Lambruschi corposi e scuri. Il suo sapore particolare è fatto di equilibri caratteristici tra la gradevole acidità e i tannini,tra la sapidità vinosa di frutta matura e i sentori di viola,tra un corpo avvertibile e il suo lasciare piacevolmente percepire il frizzante. In tavola è insostituibile, infatti la maggior parte delle paste con ripieno di carne, in brodo o meno, le paste al forno devono “per forza” essere accompagnate da questo vino. Tutti i tipi di insaccati cotti, zamponi e cotechini, e crudi, salami, mortadelle, prosciutti, tutti i tipi di bollito e in genere la saporita carne di maiale comunque proposta, cercano l’abbinamento ottimale con esso, capace con la sua equilibrata e gradevole acidità di bilanciare e equilibrare questi piatti. Non solo, ai lambruschi della riviera del Po da sempre gli accostano i pesci del fiume, dalle anguille ai branzini, così come i piatti di campagna quali lo stracotto d’asino e la polenta. Non trascureremo poi il re dei formaggi, il Parmiggiano Reggiano, che nelle nostre zone è fisicamente nato in simbiosi con questo vino.
L’esigenza di dare una disciplina rigorosa che salvaguardi la tipicità e unicità dei diversi lambrusche, a seconda della loro composizione e ubicazione, ha portato alla formazione di diverse DOC con rispettivi disciplinari. Queste doc sono sorte in epoche differenti, a partire dal 1961 con le tre Modenesi, per proseguire con la Reggiana nel 1972, con la Colli Scandiano e Canossa del 1976 e per finire con la Mantovana 1987.
Per informazioni: Circolo “Al Palazzo” S.Vittoria di Gualtieri: tel 0522/833444 –
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