In esecuzione di un mandato di cattura internazionale, emesso a seguito di mesi di indagini parallele in Belgio e a Sassuolo, è stato arrestato ieri all’aeroporto di Bologna dalla Polizia di frontiera: E.T., 50 anni, residente con moglie e figlia a Sassuolo, operaio di una nota impresa ceramica locale. Con questo arresto la banda è stata definitivamente sgominata dalla polizia.
A Sassuolo arrivavano i camion rubati da una organizzazione di quindici turchi in tutta Europa, in particolare in Belgio, Olanda e Francia.
I camion, sottratti con il loro carico, giungevano nella nostra città dove E.T. e il figlio A.T. – arrestato lo scorso mese a Sassuolo in base allo stesso mandato internazionale – utilizzando una officina che avevano sotto casa – falsificavano nuove carte di circolazione, nuove targhe e nuove punzonature dei telai.
Una volta ‘ripuliti’ i camion erano destinati ai porti italiani, in particolare a quello di Bari, dove venivano imbarcati per la Turchia: qui l’organizzazione riusciva a rivenderli a prezzi concorrenziali.
A seguito delle indagini – coordinate dalla magistratura inquirente di Mons (Belgio), in collaborazione con la Procura della Repubblica di Modena e condotte dalla polizia belga in collaborazione con quella di Sassuolo e l’Interpol – fatte di perquisizioni, pedinamenti e migliaia di intercettazioni telefoniche, è scattato in mandato di arresto internazionale. Il figlio venne trovato dai carabinieri a casa, lo scorso mese. Il padre invece non c’era, ma ieri è stato arrestato a Bologna.