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Droga: a banda magrebini-italiani il monopolio dello spaccio Sassuolo-Carpi


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Ha mantenuto il controllo dello spaccio della droga a Modena e provincia – in particolare nei mercati di Sassuolo e Carpi – per più di due anni l’organizzazione criminale – composta da magrebini, tunisini, marocchini e italiani – stroncata definitivamente oggi dalla Polizia di Stato di Modena.

Un vero e proprio monopolio della droga, dunque.
Colpita dai primi arresti – l’indagine della Squadra Mobile di Modena, coordinata dalla Direzione centrale per i servizi antidroga, era partita nel 2006 – la banda era riuscita comunque a riorganizzarsi, gestendo di nuovo importazione e spaccio sul territorio.
Quindici in totale le ordinanze di custodia cautelare che hanno colpito i vertici dell’organizzazione nell’ambito dell’operazione “Butterfly 2006” , che si è conclusa oggi.
In totale, l’indagine conta 41 indagati, 24 corrieri arrestati in flagranza oltre ad altri 26 componenti minori dell’organizzazione, incaricati dello spaccio al minuto.
Ingenti i guadagni dell’organizzazione: già lo scorso anno vennero a accertati guadagni del 500 %. Ogni 10 mila euro investiti nell’acquisto della droga, fruttavano ben 50 mila euro al termine del ciclo. Le sostanze sequestrate, infatti, sono risultate purissime, in quanto importate dai componenti il gruppo direttamente dai produttori sudamericani per la cocaina (attraverso la rotta spagnola e francese), e dai produttori del triangolo d’oro Birmania-Laos-Cambogia per quanto riguarda l’eroina (attraverso la rotta balcanica e russa).
I grossisti della droga operavano prevalentemente a Milano; era compito poi dei corrieri portare la doga sul mercato locale.