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Conto anch’io a Sassuolo sui sassi vicino al cavalcavia di Braida

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Sulla rotonda del cavalcavia di Braida si trovano parecchi sassi che non sono stati incollati al pavimento, quindi potrebbero essere utilizzati-lanciati proprio da questo cavalcavia da balordi a danni di auto, autobus e moto. Ecco a Sassuolo invece di fare tutto cio’ che è possibile per evitare/sfavorire/prevenire il fenomeno del lancio dei sassi dal cavalcavia, si va forse nella direzione opposta.


Se questi sassi venissero cementificati e/o incollati al suolo e si installase un sistema di sensori di presenza che attiva un sistema di telegestione video tramite un posizionamento di un satellite su specifici punti sarebbe l’ideale e vi sarebbe anche un forte impatto deterrente in quanto, i potenziali “balordi” ci penserebbero due volte prima di attuare queste idee di gente che non ha rispetto per la vita altrui e, sicuramente con stati di coscienza alterati.
Abbiamo assistito troppe volte ad assurde sequenze di morti o feriti perche’ balordi hanno lanciato sassi dal cavalcavia , pertanto non riusciamo a capire come l’amministrazione non capisca e/o non si rende conto che questi sassi potrebbero mettere in gioco la vita di tante persone.
Crediamo che i sassi hanno in se l’uso che se ne fa e che se ne può fare, e molto spesso la gente pensa che i sassi sono per essere lanciati, quindi ce la prendiamo con chi lascia i sassi in giro, o con chi ha l’onere di controllare-salvaguadare la sicurezza sulle strade , insomma i sassi in zone da ‘lancio pericoloso’ bisognerebbe farli sparire (come quella del cavalcavia di Braida).
I lanciatori sono generalmente giovani che i giornali descrivono quasi sempre come ragazzi di famiglie assolutamente normali, che cercano emozioni fuori dal normale e/o spesso extra-comunitari clandestini che hanno abusato di alcol e droghe e a Sassuolo c’è probabilmente la forte presenza di entrambe le figure.
Il lancio dei sassi va disincentivato con ogni mezzo dato che è probabilmente una forma di violenza diversa dalla ordinaria violenza, perché manca un movente e la persona da uccidere e/o ferire è uno sconosciuto.Un omicidio-atto violento rivolto a nessuno e commesso senza motivo, spesso si parla di “gioco”; un atto criminale fino a sé stesso che assomiglia ad un grido di vendetta ma anche ad un richiamo di aiuto, quindi educhiamo al meglio i ragazzi e aiutiamoli a superare eventuali fasi di disagio giovanile e contrastiamo con determinazione la noia e/o l’emarginazione sociale.

(Piccinini Dott. Ivano, Presidente del Comitato Conto anch’io a Sassuolo)