”Ho giocato in A solo nove spezzoni di gara qualche anno fa: non vedo l’ora di confrontarmi davvero con il massimo campionato, a partire da San Siro”.
Claudio, secondo voci di mercato potrebbe arrivare un difensore centrale in più.
“Sono valutazioni che deve fare la società: se deciderà di prendere un altro difensore, ci sarà più concorrenza e, siccome siamo un buon gruppo, si inserirà subito nei meccanismi della squadra. Altrimenti, secondo me siamo comunque un buon reparto, anche per la Serie A: al centro, abbiamo mantenuto i giocatori dello scorso anno, chiuso con la miglior difesa del campionato, e in più è arrivato Britos, un elemento di qualità che ha fatto subito vedere di poter stare molto bene in questo gruppo”
Quanto è diversa la tua estate rispetto a quella di un anno fa?
“Parecchio. Allora c’erano molti punti interrogativi ed era anche stata valutata la possibilità di andare ad Avellino. Quest’anno è tutto molto diverso: penso che il mio rendimento nella passata stagione abbia fatto cambiare qualche idea ad Arrigoni, ora sono qui e lavoro con tutti i compagni per preparare un campionato di Serie A. Certo, devo dimostrare di poter stare in A, dove ho giocato solo nove spezzoni di partita quattro anni fa, e di meritare un posto in squadra”.
Che immagine conservi di quelle nove gare in A?
“Il pensiero va subito a quando ho giocato a San Siro contro il Milan. Abbiamo perso 3-1, ma vengo da una generazione di milanisti e anche io sono stato tifoso rossonero da piccolo: giocare in quello stadio è stata un’emozione particolare. E Redondo è il calciatore che più mi ha impressionato in quelle gare che ho disputato in A. Fra l’altro, il 31 agosto andiamo a giocare la prima gara di campionato proprio a Milano contro i rossoneri: penso sia meglio affrontare il Milan subito anziché quando è più in forma, ma rimane una delle squadre più forti d’Italia e sarà difficile fare risultato a San Siro”.
Quale degli attaccanti di Serie A non vedi l’ora di sfidare?
“Mi incuriosisce sicuramente giocare contro Ibrahimovic: penso sia l’attaccante più completo”.
Secondo Moggi il Bologna farà fatica a salvarsi.
“Può dire ciò che vuole, anche se secondo me dopo tutto quello che ha fatto non dovrebbe neanche parlare. Noi pensiamo a lavorare, indipendentemente da quello che affermano gli addetti ai lavori. Io non sono preoccupato, anzi non vedo l’ora di iniziare il campionato e secondo me il Bologna farà bella figura”.
Della colonia di bolognesi in rossoblù sei rimasto quasi da solo.
“Sono contento di essere rimasto qua dopo essere uscito dal settore giovanile rossoblu. Alla fine dello scorso campionato ho anche vestito la fascia di capitano in qualche partita, quelle che ci hanno portato in A: il capitano di fatto era comunque Castellini, ma è stata una grande emozione”.
In questi anni dove sei migliorato e dove pensi ci sia ancora da lavorare?
“Prima ero un po’ più frenetico: andavo subito alla caccia della palla facendo magari qualche errore, adesso invece so anche temporeggiare. Caratterialmente, ho acquistato più responsabilità e sicurezza nei miei mezzi. Ma si può e si deve migliorare sempre e dappertutto”.
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