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Agricoltura modenese: accelera il Piano di sviluppo rurale

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Per l’agricoltura e il suo sviluppo locale integrato con il territorio sono in arrivo altre possibilità di finanziamento. Infatti una nuova tranche di otto bandi è scattata attraverso gli interventi previsti dall’Asse 3 del Piano di sviluppo rurale dedicato a Qualità della vita e diversificazione dell’economia nelle zone rurali. Su queste voci di spesa da qui al 2011 sono previsti finanziamenti per circa sette milioni di euro.

Le risorse sono rivolte appunto allo sviluppo locale integrato, orientato alla diversificazione e alla multifunzionalità dell’impresa agricola, al miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni rurali, alla salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio e delle attività turistiche legate all’azienda agricola. Priorità verrà data alle donne e ai giovani con meno di 40 anni, alle zone montane, alle aziende biologiche e agli impianti ad energia solare e a biomasse.
Nel dettaglio, i bandi riguardano la misura 311 con oltre tre milioni di euro per agriturismi e impianti per energia da fonti alternative, la misura 313 (incentivazione delle attività turistiche) con interventi per 600mila euro; la misura 321, azione 1 (ottimizzazione rete acquedottistica rurale) per 300 mila euro; la misura 321, azione 2 (miglioramento della viabilità rurale locale) per un milione e 300 mila euro; la misura 321, azione 3 (realizzazione di impianti pubblici per la produzione di energia da biomassa locale) per un ammontare di 800 mila euro; la misura 322 (sviluppo e rinnovamento dei villaggi) per 900 mila euro; la misura 331 (formazione) 281 mila euro per operatori che svolgono attività di supporto nel mondo rurale.
Le domande devono essere presentate entro il 30 settembre 2008 utilizzando il Sistema operativo pratiche (Sop) dell’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (Agrea) per l’Emilia-Romagna tramite un Centro di assistenza in agricoltura o richiedendo un accesso aziendale direttamente ad Agrea e devono essere inoltrate, corredate della necessaria documentazione alla Provincia di Modena al Servizio valorizzazione delle produzioni e del territorio rurale e al Servizio produzioni vegetali.
Per i dettagli di ogni singolo bando basta andare sul sito internet Agrimodena. Informazioni: assessorato provinciale all’Agricoltura, tel. 059 209739 (per le azioni della misura 321) e tel. 059 209737 (per le azioni della misura 311).

Tre milioni per agriturismi ed energie alternative
Per le aziende agricole gli interventi più interessanti sono all’interno della misura 311 “diversificazione in attività non agricole” e più precisamente per gli agriturismi e attività didattiche (azione 1) e gli impianti per energia da fonti alternative (azione 3) a cui sono destinati complessivamente tre milioni e 100 mila euro. Queste azioni sono applicabili in tutto il territorio provinciale a eccezione del comune di Modena: per gli agriturismi sono disponibili un milione e 900 mila euro e per gli impianti da fonti alternative un milione e 200 mila euro. L’aiuto, in forma di contributo in conto capitale, sarà pari al 45 per cento della spesa ammissibile in collina e montagna, al 40 per cento nei comuni parzialmente di collina e al 35 per cento in pianura.
Per l’azione 1 “agriturismo e attività didattiche” possono presentare domanda gli imprenditori agricoli singoli o associati, in possesso di adeguata e coerente formazione professionale e gli interventi possibili riguardano: recupero o ristrutturazione dei fabbricati esistenti; allestimento di camere, sala ristorazione, cucina e locali accessori utilizzati per l’attività agrituristica; investimenti dedicati esclusivamente all’attività didattica; ristrutturazione e allestimento dei locali e degli spazi esterni specificatamente dedicati all’attività nel limite massimo di un locale coperto e di un bagno a uso esclusivo degli utenti.
Per l’azione 3 “impianti per energia da fonti alternative” possono presentare domanda sempre gli imprenditori agricoli singoli o membri della famiglia dell’imprenditore e gli interventi realizzabili riguardano la realizzazione di: centrali termiche con caldaie alimentate prevalentemente a cippato o a pellets e di potenza massima di 1 mw termico; microimpianti per la produzione di biogas dai quali ricavare energia termica e elettrica (compresa cogenerazione) e con potenza massima di 50 kw elettrici; microimpianti per la produzione di pellets e oli combustibili da materiale vegetale, per una spesa massima ammissibile di 200 mila euro; microimpianti per la produzione di energia eolica di potenza massima di 30 kw; microimpianti per la produzione di energia solare di potenza massima di 30 kw; microimpianti per la produzione di energia idrica (piccoli salti) di potenza massima di 30 kw ; piccole reti per la distribuzione dell’energia a servizio delle centrali o di microimpianti. La condizione è che l’energia prodotta da questi impianti sia destinata prevalentemente (0ltre il 50 per cento) alla vendita.

Interventi per rete idrica, viabilità e borghi rurali
Con i nuovi bandi del Piano di sviluppo rurale sono previsti anche interventi per il miglioramento della viabilità locale (misura 321, azione 2) con una spesa di un milione e 300 mila euro. L’aiuto, in forma di contributo in conto capitale, sarà pari al 70 per cento della spesa ammissibile che non può essere superiore a 200 mila euro. La priorità sarà data alle aree rurali con problemi di sviluppo (montagna e collina).
Di notevole interesse, perché innovativo ed ecocompabile, l’intervento per la realizzazione di impianti pubblici per la produzione di energia da biomassa vegetale locale (misura 321, azione 3) con la realizzazione di centrali con caldaie alimentate a cippato o a pellets, piccole reti di teleriscaldamento o di semplice distribuzione del calore a più fabbricati. Lo stanziamento previsto è di 800 mila euro. La spesa massima ammissibile per ogni progetto presentato è di 500 mila euro. Anche in questo caso l’aiuto concedibile è pari al 70 per cento della spesa ammissibile. I beneficiari di questa misura sono Comuni, singoli o associati, Comunità montane ed altri enti pubblici che possono utilizzare l’energia prodotta per teleriscaldamento di abitazioni o edifici pubblici.
E’ di 300 mila euro il contributo (misura 321, azioni 1) per il miglioramento della rete acquedottistica esistente nelle zone rurali per uso umano e zootecnico come invasi di accumulo in terra per capacità massima di 500 metri cubi che utilizzino materiali e tipologie per il miglior inserimento del progetto nel tessuto ambientale e paesaggistico del territorio; piccoli serbatoi destinati ad utenza rurale; collegamento fra reti acquedottistiche esistenti per ridurre le perdite e migliorare la qualità delle acque; interventi di trattamento delle acque per i nuovi impianti. Sono escluse le opere a scopo irriguo.
Altri 900 mila euro, invece, saranno destinati agli interventi previsti dalla misura 322 per lo sviluppo e il rinnovamento dei borghi e dell’ambiente rurale. La spesa massima ammessa per ogni progetto presentato è di 300 mila euro. Il contributo concedibile è pari al 70 per cento della spesa ammissibile. Non saranno considerati progetti con una spesa inferiore ai 50 mila euro. Tra le spese ammesse sono le opere di risanamento conservativo di strutture ad uso collettivo (forni, lavatoi, corti comuni), fabbricati e strutture rurali di interesse storico o culturale ai fini della valorizzazione turistica, culturale e commercializzazione e degustazione dei prodotti tipici locali.