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Conto anch’io a Sassuolo: ‘stop alla violenza e al degrado’

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Un incendio, quasi certamente di origine dolosa, si è sviluppato nella notte di ieri all’interno del palazzo “Ginko”, Via S.Pietro 49 del quartiere Braida di Sassuolo e sembra che si tratta di un attentato simbolico. L’incendio dimostra inequivocabilmente che la pervasione delle organizzazioni criminali nel nostro territorio è sempre più reale, preoccupante, e in forte ascesa.


Questi episodi, purtroppo, come tutti ipotizziamo, non costituiscono fatti isolati, in quanto seguono una serie di incresciosi avvenimenti che, da qualche anno a questa parte, minacciano la serenità e la sicurezza della nostra comunità.
La situazione sociale dei palazzi ghetto e’ ormai da troppo tempo la priorita’ per l’amministrazione e quasi tutti possono intuire che in questi palazzi non ci sono le condizioni di base per la vivibilità’.

Dopo l’ultimo incendio notturno, le Istituzioni devono immediatamente porre rimedio e decidere lo sgombero dei locali abitativi dove vivono uomini, donne, bambini nell’umidità e nella sporcizia, tra topi e scarafaggi, nell’emergenza sanitaria con brutte storie di emarginazione e disagio.
Sono anni che denunciamo la gravità della situazione dei palazzi a rischio come il Ginko, tanto che anche l’anno scorso abbiamo raccolto le firme di una petizione al riguardo proprio vicino al palazzo, ma le istituzioni forse hanno sempre sottovalutato le difficoltà etniche e sociali della zona.
E’ una situazione intollerabile che ha spinto il Comitato Conto Anch’io a Sassuolo a lanciare quest’anno numerosi gridi d’allarme attraverso iniziative pubbliche o comunicati stampa, ma finora nessuno forse ha raccolto-risposto a questa emergenza, dato che nessuno si muove.
La situazione dell’incendio di ieri sera è solo la punta di un iceberg che ha dimensioni ben più vaste e che riguarda quasi tutti i quartieri di Sassuolo.
La politica forse è proprio inadeguata al valore di questo Paese. Se non fosse stato per il tempestivo intervento dei vigili del fuoco, oggi avremmo avuto danni consistenti sia alle persone che alle cose. La politica in nome di una malintesa solidarietà ha lasciato che il fiore all’occhiello del distretto, Sassuolo, in questi anni diventasse probabilmente ostaggio della delinquenza e del degrado creato dai delinquenti spesso clandestini e/o meglio extracomunitari irregolari.
Troppi sono gli spazi immobiliari probabilmente non agibili e non abitabili utilizzati da cittadini meno abbienti come dormitori. Oggi forse si permettere spesso che un ambiente nocivo per la salute sia adoperato come riparo da chi è disperato e consapevolmente si contrasta la vera-corretta politica dell’accoglienza.

La situazione è precipitata. Bisogna fermare il degrado strisciante. Per riuscirci serve una ricostruzione mediante progetti di lungo periodo e soprattutto bisogna utilizzare il “pugno di ferro” contro la delinquenza e non il “guanto di seta”, probabilmente come si sta utilizzando ora. Negli ultimi anni inoltre a Sassuolo sono state sottratte risorse e/o sperperato risorse con eventi e manifestazioni probabilmente futili per il problema sicurezza-degrado.
Tutto ciò, oltre ad essere avvilente e vergognoso, costituisce forse una delle cause principali del mancato sviluppo e del degrado sociale, culturale, economico e politico del nostro territorio, sgretolando la fiducia e la collaborazione sociale di noi sassolesi. Senza questi presupposti fondamentali alla crescita e alla stabilità della nostra società, viene soffocato l’entusiasmo e vengono a mancare le condizioni necessarie ad un sano, armonioso e stimolante clima sociale, il quale, sfibrato, pregiudica ed inquina lo sviluppo del commercio, del lavoro, dell’imprenditoria, dello spirito associativo e di una politica accettabile. Un tempo qui a Sassuolo si stava bene, adesso vivere è diventato impossibile, probabilmente perche’ purtroppo a Sassuolo, alle fumose parole del politichese non fanno quasi mai posto i fatti.
Noi ci sentiamo troppo spesso abbandonati, mentre forse gli spacciatori, delinquenti, clandestini e prostitute si sono creati e ritagliato un angolo di tranquillità.

(Piccinini Dott. Ivano, Presidente del Comitato Conto anch’io a Sassuolo)