Maurizio Maletti, assessore alle Politiche urbanistiche della Provincia di Modena, risponde alle affermazioni del coordinatore provinciale dei Verdi Brigliasco Vincenzi apparse sulla stampa sui contenuti del Ptcp.
«Mi auguro che nei prossimi giorni, dopo la centralità che hanno naturalmente avuto le conseguenze politiche del voto dei Verdi, si possa tornare a parlare del merito del Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) affinché sia meglio conosciuto e ognuno possa, conoscendolo, apprezzarlo e/o criticarlo. E’ a questo che ci dedicheremo da lunedì, e poi a settembre.
Intanto, non posso però accettare il giudizio del coordinatore dei Verdi modenesi Brigliasco Vincenzi che parla sulla stampa di “piano disastroso per l’ambiente”. Semplicemente non vero: solo chi non conosce questo Ptcp, o ne falsa la lettura, può esprimere un tale giudizio.
E’ il primo Piano in Regione che pone un contenimento all’espansione dell’uso del territorio, dandosi un limite misurabile. E’ un Piano fortemente ambientale che fa della sicurezza del territorio una precondizione (frane, fiumi, dissesto, acqua, sismica, agricoltura) e migliora sia le conoscenze che gli obiettivi. E’ un piano che pone al centro dell’attenzione la questione energetica, sia ponendo obiettivi di risparmio ed efficienza energetica sia promuovendo le fonti rinnovabili. Contiamo, col Programma provinciale dell’energia, di rafforzarlo ulteriormente.
E’ un Piano che assume la tutela e la identità del territorio agricolo in modo preciso, che disegna il sistema della rete ecologica provinciale, aumenta le aree protette, fissa l’obiettivo di due nuovi parchi (del Secchia e del Panaro), arricchisce il sistema delle piste ciclabili.
E’ un piano che promuove il paesaggio, difende e valorizza la quinta collinare, censisce i beni culturali, ambientali e archeologici, tutela le zone umide, aggiorna gli strumenti per favorire e tutelare le zone forestali e boschive.
Potrei continuare. Tutti si può dire, meno che non sia forte la caratterizzazione e la concreta definizione di obiettivi ambientali. Il Ptcp fa propri tutti i Piani della Provincia e sono molti (acqua, qualità dell’aria, piano triennale aree protette, frane, piano rurale, ecc…) approvati in questi quattro anni sempre con il contributo ed il voto favorevole dei Verdi.
Si può fare ancora di più? Certamente, ma facciamolo assieme, abbiamo bisogno del concorso di tutti, non solo delle forze politiche, ma anche economiche e sociali.
Le maggiori divergenze – leggo sempre dalle dichiarazioni di Brigliasco Vincenzi – riguarderebbero tre temi; area ex Sipe, energia e distretto ceramico, la Bretella e il privilegiare la gomma.
Sull’energia ho già detto e la realizzazione di un buon piano provinciale per l’energia è il primo banco di prova su cui riprendere il confronto.
Sull’area ex Sipe il Ptcp conferma: Parco scientifico tecnologico, Parco fluviale e quanto al commercio si interviene – è vero – ma in riduzione rispetto alle quantità già pianificate (si erano pianificati nell’area 37.900 mq complessivi, tra commercio e direzionali, si parlava di progetti di 18/20.000 mq di vendita; noi fissiamo un limite ben inferiore: 11.000 mq di superficie di vendita).
Sulla Bretella Campogalliano-Sassuolo ricordo che è nel programma sottoscritto assieme a Pievepelago (anche dai Verdi): è in tutti gli atti che abbiamo fatto in questi quattro anni; è nel Piano regionale (dove i Verdi sono in maggioranza); ha avuto i primi finanziamenti dal Governo Prodi, (dove pure i Verdi c’erano) e speriamo che nessuno li faccia sparire.
Quanto alle infrastrutture da privilegiare, il Piano sottolinea che la vera novità sarà il sistema ferroviario metropolitano Bologna-Modena e lo scalo merci ferroviario di Marzaglia, collegato a Dinazzano.
Il patrimonio di questo buon Ptcp, ambientale, ambizioso ed europeo, non è di una sola parte, ma di tutta la maggioranza.
Prenderne le distanze – come hanno fatto i Verdi – dispiace e rammarica: ma dispiace soprattutto che non ci sia stato il coraggio della responsabilità, di sposare quella parte abbondante di valore ambientale che c’è indubbiamente nel Ptcp (e che sono i Verdi stessi a dover nascondere per motivare il proprio voto) e di continuare – da dentro – l’impegno per migliorare i traguardi ambientali.
Da un punto di vista del bilancio ambientale, quel voto è sì negativo, ma negativo per il bene ambiente».
(Maurizio Maletti, assessore alle Politiche urbanistiche della Provincia di Modena)