La questione delle moschee a Sassuolo e dove collocarle sta diventando una caccia al tesoro? Immaginare che la questione si possa risolvere con qualche concessione di terreno o un capannone o qualche tendone temporaneo a Sassuolo significa non saper valutare il peso di un’operazione di edilizia altamente rischiosa sotto tanti punti di vista.
L’ultima trovata è quella di lasciare che una ventilata proposta-ipotesi-supposizione priva di senso possa sembrare un’idea intelligente.
Parlare/ipotizzare di fare una grande moschea in un quartiere di Sassuolo, come Braida è così assurdo che neanche meriterebbe discuterne. Se non fossimo a Sassuolo si potrebbe pensare ad una bufala, uno scherzo goliardico per mettersi in mostra sulle pagine dei giornali. Eppure sembra un’idea-roumors serio e – persino – se ne parla.
Se il problema è dunque trovare un posto per una nuova moschea, allora si deve cercare fuori dalla citta’ di Sassuolo.
La moschea deve quindi trasloccare fuori dalla città e territorio di Sassuolo in una zona non urbanizzata, non residenziale e non commerciale e dove siano rispettate le norme igienico-sanitarie, urbanistiche, e i regolamenti comunali, che oggi probabilmente non rispettano.
Mancano oggi forse norme urbanistiche severe e precise. Regole ferree. Sempre nel rispetto della libertà di religione, che però non deve entrare in conflitto con la libertà degli altri. Non si può permettere che locali nati per altra destinazione siano trasformati in luoghi di culto come sta succedendo probabilmente da anni nel nostro paese. Sono fondamentali spazi e parcheggi adeguati di pertinenza a questi luoghi di culto. Dobbiamo inoltre controllare-presidiare meglio il territorio e utilizzare meglio le norme urbanistiche attualmente in vigore.
Nell’autorizzare della costruzione di una moschea è ragionevole tener conto poi dei cittadini musulmani della zona in questione, ossia dei Comuni del distretto (Fiorano, Maranello, Formigine, Castellarano, Casalgrande, Scandiano) per decidere della sua dimensione e dove verra’ collocata, pertanto non deve essere un problema che si deve fare carico il solo Sassuolo. Non sembra invece ragionevole tener conto dei non-cittadini, cioè di chi non ha fatto l’opzione di vivere in questo paese e di impegnarsi ad assumerne tutte le conseguenze, come ad esempio i numerosi clandestini presenti sul territorio.
Oggi c’è un problema abbastanza grave ed è il fatto che noi dobbiamo fare i conti con grandi comunità islamiche sul nostro territorio. Non costruire loro una moschea è semplicemente permettere loro di pregare in piena strada, o permettere loro di pregare nei cortili dei palazzi o peggio ancora in appartamenti privati dove la preghiera si trasforma in una lezione di indottrinamento estremista.
Per concludere evidenziamo che è segno di profonda civiltà permettere a persone di altre culture, di altre religioni, di avere un luogo in cui professarle.
(Piccinini Dott. Ivano – Presidente del Comitato Conto anch’io a Sassuolo)
Oggi, giovedì 24 luglio, dalle ore 19.00 alle 24.00 , in Piazza Garibaldi, 3 a Sassuolo, il Comitato “Conto anch’io a Sassuolo” terra’ un banchetto con il seguente sondaggio: “Siete d’accordo di unire i Comuni di Sassuolo e Fiorano Modenese? Si o No”.