Appuntamento molto atteso quello della presentazione del nuovo album Carioca di Stefano Bollani che suonerà nel calendario di Mundus in collaborazione con il Casalgrande Jazz Festival giovedì 17 luglio alle ore 21:30 presso le Scuderie dell’incantevole Villa Spalletti a Casalgrande.
Anche in questa tredicesima edizione Mundus ripropone un artista che rappresenta perfettamente il cartellone del festival, sempre ricco di appuntamenti di qualità con i migliori artisti della scena musicale italiana ed internazionale.
Stefano Bollani ha cominciato da Perugia il 12 luglio la nuova attesa tournée con il suo Carioca. Insieme a lui tornano in Italia i cinque grandi musicisti brasiliani con i quali il pianista ha già raccolto enorme successo lo scorso marzo.
Ma cos’è Carioca? È l’inedito viaggio che l’acclamato pianista, premiato nel 2007 con l’Hans Koller European Jazz Prize, ha intrapreso andando alla scoperta del mondo del samba e dello choro; le vere, autentiche colonne sonore di Rio de Janeiro. Il brodo primordiale da cui successivamente ha preso forma la Bossa Nova.
Il progetto, che ha dato vita all’omonimo disco edito dalla Universal Music Italia, è stato ideato dal giornalista ed esperto musicale Alberto Riva e realizzato nell’ottobre del 2006 a Rio de Janeiro.
In quei giorni Bollani era entrato in sala d’incisione con alcuni dei più prestigiosi strumentisti brasiliani: il chitarrista Marco Pereira, il batterista Jurim Moreira, il contrabbassista Jorge Helder, il mago delle percussioni Armando Marçal, più noto come “Marçalinho”, e in fine il sassofonista Zé Nogueira: quest’ultimo, insieme a Riva, produttore artistico del lavoro. Li ritroviamo tutti sul palco nel nuovo tour di Carioca. A loro si aggiungono Mirko Guerrini e Nico Gori, già componenti dei Visionari di Bollani e presenti anche nel disco.
E chi ha amato il disco, campione assoluto di vendite, adorerà adesso il live, o forse sarebbe meglio dire lo show “ao vivo”.
Sul palco tornano ovviamente le gemme che Bollani ha fissato sul Cd, vecchi straordinari samba come “A voz do morro” di Zé Keti, “Samba e amor” di Chico Buarque o “Luz negra” di Nelson Cavaquinho, oppure le perle dello choro come “Segura ele” del maestro Pixinguinha e “Tico Tico no Fubà” di Ziquinha de Abreu. Ma in più fanno la loro comparsa improvvisazioni e sorprese, come “Na baixa do sapateiro” di Ary Barroso, “Outra coisa” di Moacir Santos e “Trem da onze” di Adoniran Barbosa, il famoso “inno di San Paolo” che fu tradotto anche in Italia da Riccardo Del Turco come “Figlio unico” e che Bollani canta e reinventa ogni volta.
Sul palco il gruppo Carioca segue l’umore e, come direbbero a Rio, “l’onda” del momento: procede seguendo lo spirito delle canzoni, compatto oppure dividendosi in trio, in duo, in quartetto e talvolta lasciando al centro del palco il lirismo, lo humor e la fantasia di Stefano Bollani in “solo” con il suo pianoforte.
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