“Quella organizzata dalla sinistra partitica, sindacale e associazionistica contro la raccolta delle impronte dei Rom proposta dal governo è una pagliacciata demagogica, una strumentalizzazione politica di basso livello che discrimina e danneggia, anziché tutelare, i minori rom”. Così il Consigliere regionale del PDL, Capogruppo in Consiglio comunale a Modena.
“Il governo vuole risolvere il problema, inaccettabile per una società civile, legato alle condizioni di sfruttamento, di degrado di maltrattamento e spesso di schiavitù in cui vivono migliaia di bambini. L’unica discriminazione oggi è quella attuata da una sinistra che dopo non avere fatto nulla per risolvere il problema quando era al governo, evidentemente vuole continuare a vedere i minori rom mendicare per la strada, soggiogati dal racket o spesso obbligati a commettere reati dalle loro stesse famiglie. Chi ha a cuore le sorti di queste povere vittime dovrebbe accogliere con favore la proposta del governo, senza alimentare inutili ed offensive strumentalizzazioni, già tra l’altro sconfessate anche dalla proposta bipartisan di introdurre l’obbligo, dal gennaio del 2010, di raccogliere le impronte a tutti i cittadini. Io non mi sono discriminato quando, a militare, ho lasciato le impronte digitali. Noi andremo avanti per la nostra strada, lasciando alla sinistra le sue inconcludenti carnevalate”.