Sarà di 11 mila metri quadri la superficie di vendita massima prevista nell’area Ex Sipe di Spilamberto, comprese le eventuali aggregazioni di medie strutture. Lo ha deciso la giunta della Provincia di Modena, su proposta del vice presidente Maurizio Maletti, inserendo una specifica norma nel Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) che verrà esaminato dal Consiglio nelle prossime settimane.
La norma specifica che nell’Ex Sipe «viene individuata un’area commerciale integrata di livello inferiore per medie e grandi strutture del settore non alimentare» e che «è consentito l’insediamento di una sola grande struttura non alimentare che attinge al “range” dell’ambito definito dal vigente Piano commerciale». In sostanza, entro al tetto massimo definito di 11 mila metri quadri, potrà insediarsi nell’area un’unica struttura di grandi dimensioni, non alimentare, che comunque non potrà superare i settemila metri quadri.
Nell’approvare la norma, la Giunta ha ribadito che il recupero dell’Ex Sipe rappresenta «una delle operazioni di riqualificazione più rilevanti di un’area dismessa nella nostra provincia», sottolineando come proprio recuperare l’esistente, piuttosto che usare nuovo territorio, sia uno degli obiettivi principali del Ptcp. Il Piano territoriale, inoltre, già conteneva due riferimenti all’area che vengono ulteriormente rafforzati sia rispetto alla realizzazione del Parco scientifico tecnologico (con l’accordo delle scorse settimane tra Regione, Provincia, Comuni, Università e Camera di commercio) sia per la creazione del Parco fluviale.
Nei giorni scorsi, il vicepresidente Maletti aveva anticipato al Consiglio provinciale l’intenzione della Giunta di stabilire il tetto massimo di superficie commerciale da insediare in un’area su cui sono già pianificati 39.700 metri quadri di funzioni per commercio e direzione, rimanendo nell’ambito dell’attuale Piano commerciale, ma con una «riduzione sensibile della quantità rispetto a ciò di cui si era discusso in sede locale (intorno ai 18 mila metri quadri), sentite anche le preoccupazioni e le valutazioni avanzate dalle associazioni economiche».