Il Sole 24 Ore colloca l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia al terzo posto dell’eccellenza accademica tra gli Atenei pubblici, con uno scarto di pochi punti dai detentori del primo e secondo posto, confermandola, comunque, con un largo distacco, nel ristretto lotto dell’eccellenza nazionale. Questo risultato pone l’Ateneo emiliano – romagnolo al primo posto tra le università “generaliste”, vedendo davanti a se due atenei cosiddetti “tematici”ovvero che hanno un offerta didattica prettamente scientifica.
E’ questo il risultato dell’indagine annuale che il quotidiano conduce sulla qualità universitaria, redatta sulla base dei dati 2005-2006 del Comitato Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario – CONVSU.
“Questo risultato,- afferma il Rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia prof. Gian Carlo Pellacani – combinato con il primo posto ottenuto l’anno scorso sui dati 2004- 2005 del Comitato Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario, testimonia che il nostro Ateneo si sta meritando stabilmente una posizione di vertice che premia l’attenzione e l’impegno degli organi accademici a fare della nostra università, un Ateneo in grado di confrontarsi a testa alta con i migliori istituti accademici europei ed internazionali. Per me è di grandissima soddisfazione lasciare un ateneo in ottima salute, questo era il mio impegno e credo di averlo realizzato”.
Per ricavare la propria pagella il Sole 24 Ore ha impiegato nove indicatori di qualità, che consentono di descrivere e cogliere tutti gli aspetti principali della vita universitaria, dalla forza di attrazione nei confronti degli studenti migliori alla consistenza del corpo docente.
E’un modo rigoroso, quello applicato dal quotidiano, per agevolare i giovani studenti nelle loro scelte e, soprattutto, le matricole che si apprestano a fare il loro ingresso nel sistema universitario. Il Sole 24 ore, dunque, per sciogliere le ultime riserve degli studenti, e compiere una scelta meditata, propone una sua lettura dell’eccellenza che guarda verso l’efficienza ed il contesto didattico nel quale si svilupperà il percorso delle future matricole.
Sono 9 i parametri considerati dal Sole 24 Ore:br> 1) ricerca personale ovvero docenti di ruolo che hanno ottenuto giudizio positivo su Prin di Ateneo ( Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale);
2) ricerca fondi ovvero disponibilità economica per la ricerca scientifica per docenti di ruolo;
3) ricerca fondi esterni ovvero entrate per la ricerca provenienti da enti esterni;
4) talenti ovvero la % di matricole con voto alto di maturità (>9 /10);
5) attrattività ovvero immatricolati da fuori regione; 6) dispersione ovvero % di mancate iscrizioni al secondo anno;
7) inattività % di iscritti che non hanno fatto esami nel corso dell’anno;
8) laurea nei tempi ovvero % laureati in corso;
9) affollamento ovvero rapporto fra studenti in corso e docenti di ruolo.
Per ognuno dei nove indicatori viene stilata una classifica e combinando i vari punteggi parziali l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia viene ad assommare un punteggio di 708 punti, che le vale la terza posizione assoluta tra gli Atenei pubblici, dietro al Politecnico di Milano, primo con 721 punti, e Trieste, seconda con 713 punti e un primo posto a livello emiliano romagnolo.
Analizzando nel dettaglio il risultato trovano pienamente conferma le affermazioni del Rettore. Gli iscritti modenesi-reggiani sono quelli più attivi, ovvero il loro Ateneo è quello con una minor percentuale di studenti che non hanno sostenuto esami, e quelli che si laureano più massicciamente in corso (quarta performance assoluta tra le università statali), anche perché vi arrivano una buona percentuale di studenti con alti voti di maturità (undicesima migliore performance assoluta tra i pubblici), è piuttosto equilibrato il rapporto tra studenti in corso e docenti di ruolo ed è contenuto il numero di coloro che non rinnovano l’iscrizione al secondo anno (nona performance assoluta).