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Complesso commerciale-direzionale a Nonantola

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È stato approvato dal Consiglio provinciale di Modena lo schema di accordo territoriale per l’attuazione di un nuovo complesso commerciale-direzionale a Nonantola, in località Fondo Consolata. L’accordo, previsto dal Piano operativo degli insediamenti commerciali e presentato da Palma Costi, assessore provinciale agli Interventi economici, ha ottenuto il voto favorevole di Pd e Verdi, quello contrario dei gruppi di minoranza e l’astensione di Prc.


Lo schema di accordo per un’area commerciale integrata per medie strutture, per una superficie di vendita complessiva non superiore ai 10 mila metri quadri, prende in considerazione l’impatto sul traffico (con la previsione di una rotatoria di snodo da realizzare tra la strada provinciale Nonantolana e via Gazzate), l’impatto ambientale sulle acque e sul paesaggio, e l’istituzione di un tavolo di monitoraggio che ne verifichi l’attuazione. Il documento approvato dalla Provincia chiede inoltre al Comune di Nonantola di realizzare il sistema fogniario-depurativo in modo da inviare le acque nere non al depuratore a servizio dell’area Gazzate, in fase di dismissione, ma all’impianto di depurazione centralizzato del capoluogo; di tutelare, attraverso la previsione di aree verdi, la macchia di vegetazione spontanea della parte sud-ovest del comparto; di prevedere il collegamento del verde pubblico con l’area agricola circostante per agevolare la migrazione della fauna.
Aldo Imperiale, (Prc), ha affermato che «prima di prevedere espansioni edilizie bisogna costruire le infrastrutture mentre in questo accordo si tiene conto di uno spostamento del traffico su una tangenziale che ancora non c’è. Ma è positiva la previsione di usare il depuratore del capoluogo».

Giorgio Barbieri (Lega nord) si è detto «indignato per il metodo: è inaccettabile chiedere permessi per impatti bassissimi a Comuni bolognesi, quando la Provincia di Bologna ha attuato una zona commerciale a forte impatto a un chilometro da Castelfranco e ne ha già prevista un’altra». Sulla stessa linea anche Cesare Falzoni (An-Pdl) che ha parlato di «sudditanza nei confronti di Bologna» e Marisa Malavasi (Forza Italia-Pdl) per la quale «è evidente che manca una linea comune di comportamento per le Province». Lella Rizzi (Pd) ha invece approvato il metodo seguito «che ha mostrato grande attenzione anche su problemi che possono sembrare localistici ma che la Provincia deve invece tenere in considerazione in quanto ente sovraordinato».