Dopo la conferma che il relitto ritrovato al largo del Venezuela non è quello precipitato il 4 gennaio con 8 italiani a bordo l’avvocato Fabio Bencivelli chiede che si riparta dall’ipotesi del dirottamento. Benvicelli assiste la famiglia di una delle ragazze che erano a bordo dell’aereo della Transaven scomparso mentre era in volo da Caracas verso Los Roques con otto nostri connazionali a bordo, tra cui due bolognesi, Annalisa Montanari, 42 anni – amica e collega di studio di Bencivelli – e Rita Colanni Rindini, 46 anni.
“Era la chiglia di una nave capovolta – spiega Bencivelli in merito al relitto recuperato ieri – il nostro perito, Mario Pica, comandante dell’aeronautica con una esperienza di 25 anni di disastri aerei e di perizie, ne era certo, per la posizione dei resti ma anche per la foto, che era stata scattata con i radar…”. Anche il governo Venezuelano ha collaborato alle ricerche: i familiari erano stati invitati ad andare, ma non hanno ritenuto opportuno farlo inviando invece il perito. A questo punto, aggiunge ancora il legale, è come ripartire da zero.
“Chiediamo un incontro urgente con il ministro degli esteri Franco Frattini – continua Bencivelli – Ci devono dire cosa dobbiamo fare, se il governo italiano continuerà, e in che modo, a interessarsi delle ricerche come speriamo, o se dovremo andare avanti da soli. Come dobbiamo fare e come ci aiuteranno? Siamo un po’ stanchi di perdere tempo – lamenta – serve qualcosa di concreto, perché finora ci sono state solo parole”.
“Le altre ipotesi – spiega ancora l’avvocato bolognese – erano state tutte stranamente bloccate in attesa di questo ipotizzato ritrovamento del relitto aereo che non c’è stato. Ora si aprono indagini anche in altre direzioni: il nostro legale venezuelano ci ha detto che la procura di quel Paese ha una indagine aperta anche sull’ipotesi dirottamento. Adesso speriamo che la riprendano, anche se sono passati sei mesi…”.