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Sicurezza stradale a Modena: autotrasporto a rischio

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Negli ultimi tre anni, con i dati che arrivano fino ai primi quattro mesi del 2008, in provincia di Modena circa il 16 per cento degli incidenti ha visto coinvolto almeno un mezzo pesante. La percentuale quasi raddoppia (29 per cento) nel caso degli incidenti mortali. Continua a diminuire, inoltre, il numero dei morti negli incidenti stradali, ma mentre dal 2002 al 2007 le vittime complessive si sono ridotte del 35 per cento, nel caso degli incidenti che coinvolgono mezzi pesanti la riduzione è solo del 23 per cento.


E’ la fotografia che emerge dall’analisi dell’incidentalità dei mezzi pesanti nel territorio modenese realizzata dall’Osservatorio provinciale sulla sicurezza stradale nell’ambito della campagna “Pace e amore non hanno misura”, firmata da Oliviero Toscani per l’Osservatorio regionale per l’educazione stradale e la sicurezza, in collaborazione con Inail e Provincia di Modena. La campagna prevede attività di informazione e sensibilizzazione rivolta agli autotrasportatori, ma anche «interventi concreti sulle infrastrutture, iniziative innovative nel campo del monitoraggio del traffico e la diminuzione del rischio di incidenti, formazione per gli addetti e controlli sulle strade e sui veicoli in collaborazione con Polizia stradale e Motorizzazione civile» ricorda Maurizio Guaitoli, assessore provinciale alle Politiche sociali, sottolineando soprattutto l’aspetto legato alla prevenzione.
Un tema che riprende la presidente dell’Osservatorio regionale Emanuela Bergamini Vezzali ringraziando la direzione regionale dell’Inail «per la collaborazione su di un progetto che non è “solo” una campagna visiva, come sempre ben realizzata da Olivero Toscani, ma è soprattutto una sperimentazione innovativa. L’Osservatorio e la Regione, in collaborazione con l’Inail, intendono utilizzare questo metodo di lavoro in tutte quelle realtà coinvolte da un grande afflusso di traffico». L’obiettivo è «attivare azioni a carattere continuativo per modificare comportamenti scorretti e alzare il livello di consapevolezza e di responsabilità di chi guida».
Sono le finalità di una campagna che, come ricorda Alessandro Crisci, vicedirettore Inail Emilia-Romagna, punta a «individuare efficaci strategie di prevenzione degli incidenti stradali per incrementare la cultura della sicurezza sulle strade, altrimenti si corre il rischio di ottenere risultati solo a breve termine. La stessa patente a punti, che pur nell’immediatezza del provvedimento ha fatto registrare un sensibile calo degli incidenti, nel lungo periodo – ricorda Crisci – ha visto attenuarsi l’efficacia deterrente. Affrontare il tema della sicurezza stradale non vuol dire, quindi, solo sviluppare un efficace sistema di controlli, ma individuare strategie integrate di prevenzione che tengano conto delle tre direttrici: ambiente, veicolo e, soprattutto, conducente».
Nell’ambito della campagna, quindi, sono in corso di realizzazione diversi interventi, alcuni dei quali sono stati illustrati nel corso di un incontro che si è svolto mercoledì 2 luglio a margine dell’iniziativa di sensibilizzazione promossa a Modena nell’area di servizio Secchia est dell’Autosole.
L’Inail, per esempio, sta approfondendo cause e modalità di un migliaio di incidenti cosiddetti “in itinere”, quelli cioè che riguardano il percorso casa-lavoro e viceversa, che si sono verificati nel modenese lo scorso anno. A questo scopo saranno anche sottoposti questionari ai conducenti dei veicoli coinvolti.
Con alcuni autotrasportatori volontari, inoltre, verrà sperimentato un sistema di controllo satellitare degli stili di guida, mentre in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia è in c orso di sviluppo un progetto per il monitoraggio del traffico e la riduzione del rischio incidentalità stradale basato su di un sistema informativo, consultabile anche via rete (Web Gis), che consente le analisi e le correlazioni tra i dati relativi ai flussi veicolari, alle caratteristiche dei veicoli e alle velocità ricavati da una settantina di punti di monitoraggio, circa sessanta dei quali già attivi. La correlazione avverrà con i dati relativi agli incidenti stradali, alla loro tipologia e gravità delle conseguenze, per definire una mappa del rischio e strumenti per la prevenzione.
Sono in programma anche controlli sulle strade e sui veicoli, in collaborazione con Polizia stradale e Motorizzazione civile con l’ausilio del Centro mobile per le revisioni, e percorsi formativi rivolti agli autotrasportatori e promossi in collaborazione con le associazioni di categoria (Cna-Fita, Lapam, Apmi), la Scuola di Polizia e l’Azienda Usl.

I dati sull’autotrasporto
Dal 2001 a oggi, considerando i primi quattro mesi del 2008, sono 177 le vittime di incidenti stradali che hanno visto coinvolto almeno un mezzo pesante, confermando il dato statistico in base al quale ogni dieci “mortali”, in tre è appunto coinvolto un veicolo di questo tipo. E nonostante siano in calo gli incidenti mortali, solo nel 2006 se ne sono verificati meno di venti.
I dati che fotografano la realtà modenese sono quelli dell’Osservatorio provinciale sulla sicurezza stradale che indica che sei su dieci incidenti di questo tipo avvengono in ambito urbano, il 26 per cento in ambito extraurbano e il 14 per cento in autostrada. Quelli in autostrada, però, sono gli incidenti mediamente più gravi con un terzo dei decessi totali. In ambito extraurbano si registra il 36 per cento delle vittime, il 30 per cento in ambito urbano.
Il distretto più colpito dal fenomeno è quello del capoluogo, con 663 incidenti (548 escludendo le autostrade) nel periodo 2005-2008 (fino ad aprile). Segue il distretto di Carpi con 365 incidenti (291 escludendo le autostrade). Il maggior numero di morti, però, si verifica nel distretto di Castelfranco (15, di cui otto in autostrada), ma escludendo le autostrade sono i distretti di Mirandola e Vignola, con otto vittime, a risultare più pericolosi.
Gli incidenti che coinvolgono mezzi pesanti si verificano soprattutto di giorno (1667 contro i 205 delle ore notturne), ma di notte sono mediamente più gravi (circa un morto ogni 12 incidenti, contro uno ogni 30 di quelli che avvengono nelle ore diurne). Anche di giorno, comunque, gli incidenti in cui è coinvolto un mezzo pesante hanno conseguenze nettamente più gravi della media degli incidenti.
Nelle ore diurne gli orari in cui si sono verificati più incidenti mortali, sempre tra il 2005 e il 2008, sono la fascia mattutina dalle 7 alle 9 (11 morti), tra le 11 e mezzogiorno (sei morti) e l’orario del dopo-pranzo (12 morti tra le 13 e le 15).
Gli incidenti nei quali è coinvolto almeno un mezzo pesante sono dovuti per la maggior parte a tamponamenti, questa tipologia è all’origine di 638 incidenti con 939 feriti e 25 morti. Tra le cause principali anche gli scontri frontali e laterali, dinamica di 615 incidenti con 798 feriti e 15 morti.

I consigli ai camionisti
Sonno e stanchezza sono tra i nemici più subdoli per chi guida; si stima che tra il 15 e il 40 per cento degli incidenti più gravi sia imputabile a queste cause spesso associate ad alcolici, medicinali, pasti abbondanti. Vengono attribuite al sonno gran parte delle uscite di strada, sia in rettilineo sia in curva, non determinate da eccessiva velocità o dalla necessità di evitare un ostacolo. Al sonno è ascrivibile anche la maggior parte dei tamponamenti violenti non dovuti a cause identificabili e senza traccia di frenata.
Ed ecco che agli autotrasportatori la campagna “Pace e amore non hanno misura”, promossa dall’Osservatorio regionale per l’educazione stradale e la sicurezza insieme a Inail e Provincia di Modena, offre una serie di consigli utili per valutare le situazioni di rischio e per evitarle.
Semaforo rosso, quindi, per alcolici, stupefacenti, pranzi abbondanti, il sole abbagliante, la temperatura troppo alta nell’abitacolo, così come l’eccesso di volume sonoro della musica. Attenzione ai segni premonitori: il colpo di sonno è in arrivo quando si hanno difficoltà nella messa a fuoco della visione, quando si ondeggia tra le corsie e si ritarda a riassumere la posizione corretta, quando è difficile tenere sollevata la testa, quando non si riesce a mantenere una velocità costante e adeguata alle circostanze, quando non si ricorda che cosa è successo nei due minuti precedenti, come il contenuto del cartello appena oltrepassato o il tipo di veicolo incrociato.

In questi casi è inutile rimpinzarsi di caffè o bagnarsi il viso (gli effetti sono di breve durata), fumare o alzare lo stereo. Anzi, può procurare un affaticamento sensoriale che peggiora la situazione; meglio una stazione radio che alterni musica, dialoghi e notiziari.
Riposarsi per almeno un quarto d’ora, prendere una boccata d’aria fresca, sgranchire le gambe sono le cose da fare in questi casi. Quando poi i segnali premonitori continuano, allora è meglio dormire per almeno mezz’ora. Per poi ripartire con il semaforo verde.
«Non bisogna pretendere troppo da se stessi – sono i consigli dell’Osservatorio – perché il sonno prende all’improvviso, al di fuori di ogni possibilità di controllo. Oltre un certo limite nessuno può andare, presumendo di poter svolgere con la necessaria attenzione un compito delicato come la guida di un veicolo».

Campagna firmata Toscani
“Pace e amore non hanno misura”. E’ lo slogan della campagna contro gli incidenti stradali e per la convivenza civile sulle strade tra mezzi pesanti e altri veicoli che, firmata da Oliviero Toscani, ha fatto da cornice alla giornata di sensibilizzazione e informazione dei camionisti che si è svolta mercoledì 2 luglio, all’area di servizio Secchia est dell’Autosole.

Agli autotrasportatori è stato distribuito materiale informativo su colpi di sonno e altri fattori di rischio per la sicurezza.

La campagna ha proprio l’obiettivo di ridurre il numero degli incidenti che avvengono nel percorso casa-lavoro e in particolare nel corso dello svolgimento dell’attività professionale: nel 2006, per esempio, secondo i dati forniti dall’Inail, in regione un incidente su cinque ha riguardato persone che svolgono la propria attività lavorativa proprio su strada. Un altro 10 per cento di incidenti, poi, è avvenuto nel corso di spostamenti casa-lavoro e viceversa.

L’immagine della campagna di Toscani, presentata nei mesi scorsi, è caratterizzata da due cani di stazza diversa, uno di fronte all’altro in atteggiamento amichevole, che si dicono vicendevolmente “amiamoci”. «Anche se diversi tra loro – spiegano i promotori dell’iniziativa – i due non sono invidiosi né aggressivi, e condividono gli spazi comuni in modo equo e rispettoso: non così, purtroppo, succede sempre sulle strade».

L’immagine, pensata da Toscani – è dagli anni ’90 che il creativo collabora con l’Osservatorio per l’educazione stradale e la sicurezza della Regione con campagne quali “Modello 4 pirla in meno” (1993), contro le stragi del sabato sera, e “Bambino-Uomo” (1999) -, invita al dialogo, al confronto, alla tolleranza, alla civiltà fra il piccolo (la macchina) e il grande (il camion). Oltre all’immagine anche uno slogan: “Quattro ruote, sedici ruote, sportivo veloce o lento e pesante gli opposti si attraggono. Pace e amore non hanno misura”.