Il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini ha scritto ai ministri dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e allo Sviluppo economico, Claudio Scajola, chiedendo un incontro urgente «per consentire alle istituzioni locali di avere una chiara definizione di quali sono le reali intenzioni del governo relativamente al progetto di deposito sotterraneo per lo stoccaggio di gas a Rivara di San Felice».
Nella lettera, il presidente della Provincia sottolinea il «forte allarme presso le comunità locali, preoccupate per i rischi che un simile sito potrebbe comportare in termini di impatto ambientale e di sicurezza per la salute delle persone», e ripercorre le tappe principali della vicenda. A cominciare dal parere del gruppo tecnico nominato dalle istituzioni locali che, «dopo aver analizzato il materiale relativo al progetto e le integrazioni successivamente richieste a Igm, ha confermato la sussistenza di elementi di criticità per quanto riguarda l’impatto sull’ambiente e la sicurezza». Quindi il parere negativo alla realizzazione dell’opera formulato dalla Regione Emilia Romagna e, nel luglio 2007, il parere interlocutorio negativo sulla proposta progettuale di Igm espresso dalla commissione di Valutazione dell’impatto ambientale del ministero dell’Ambiente.
Lo scorso autunno – ricorda Sabattini – «sia il ministro dell’Ambiente sia quello dello Sviluppo economico, al quale sono state consegnate le firme di 15 mila cittadini fortemente contrari alla realizzazione del sito di stoccaggio, hanno risposto alle sollecitazioni provenienti dal nostro territorio affermando che quel progetto non è strategico e non rientra tra le priorità del governo. Il parere della Commissione di Via – osserva Sabattini – e le citate dichiarazioni dei due esponenti del governo avevano quindi indotto a ritenere che non ci fossero le condizioni per arrivare alla realizzazione dell’impianto, e che di conseguenza la vicenda fosse avviata all’auspicata chiusura. Tuttavia – conclude il presidente della Provincia – la rinnovata volontà di Igm nel voler proseguire l’iter progettuale rende, a mio avviso, necessario un chiarimento per capire se la volontà dell’esecutivo attuale è cambiata rispetto al precedente».