Verrà inaugurata ufficialmente domani – 29 giugno – alle 18, presso il castello di Formigine, l’opera dell’artista inglese David Tremlett. Il progetto culturale, promosso dal Comune di Formigine e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, in collaborazione con la Galleria Civica di Modena, con il supporto della Galleria Studio G7 di Bologna e con il sostegno di Lar e Tellure Rôta, prevede anche la proiezione di un video sul lavoro di Tremlett poi, a settembre, l’incontro con l’artista e una mostra dedicata ai suoi progetti per alcune sedi storiche.
Alla presentazione, interverranno Franco Richeldi, Sindaco di Formigine, Donata Clerici, Assessore alla Cultura del Comune di Formigine, Andrea Landi, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Laura Carlini, Responsabile del Servizio Musei dell’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia Romagna, Beniamino Grandi, Assessore alla Cultura della Provincia di Modena, Vincenzo Vandelli e Domenico Biondi, Responsabili dei lavori di restauro del castello.
“L’incontro con l’artista deriva dall’apprezzamento della sua produzione in numerose sedi storiche, dalle quali traspare una chiara consapevolezza della natura dei luoghi e una raffinata sensibilità nel coglierne l’importanza – afferma l’Assessore alla Cultura Donata Clerici – Il risultato è un’opera che, in continuità ideale con la storicità del luogo e senza rinunciare alla propria espressività, propone un’interpretazione contemporanea degli spazi ed ha il merito di offrire al visitatore un ulteriore motivo di visita del castello di Formigine”.
“Il castello di Formigine continua la sua raffinata avventura nel campo dell’arte contemporanea con un intervento di David Tremlett, uno degli artisti più attenti all’opera cosiddetta site specific: pitture, cioè, che riprendendo l’antica tradizione degli affreschi e della pittura murale in genere, si adattano a un ambiente e nascono in stretta relazione con esso – commenta la Direttrice della Galleria Civica di Modena Angela Vettese – L’artista ha trovato nelle volte del piano inferiore del castello emiliano un luogo perfettamente sintonico rispetto al suo pensiero. Per esso ha concepito delle figurazioni in cui danzano forme astratte e colorate. La tradizione è vicina a quella del minimalismo, ma se ne distacca per una maggiore libertà nell’evocare movimenti di sovrapposizione, di avvicinamento, di gioco reciproco tra le diverse campiture di colore”.
Alle 19.00 è previsto un aperitivo nel portico del palazzo marchionale. Per informazioni: castello di Formigine, tel. 059 416145.
David Tremlett nasce nel 1945 a St Austell (Gran Bretagna). Frequenta il corso di scultura al Royal College of Art di Londra ma sviluppa precocemente un atteggiamento critico nei confronti del linguaggio estetico modernista.
Dal 1968 al 1971 realizza le prime opere effimere con materiali di recupero (chiodi, grasso, grafite…). Nel settembre del 1971 raggiunge l’Australia in autostop; seguono viaggi in Malawi, Zanzibar, Texas, Nuova Zelanda, Alaska… I disegni di questo periodo sono spesso di piccolo formato e quasi totalmente coperti di grafite, a volte accompagnati da fotografie.
Nel 1978, l’artista decora il muro esterno di un bar in Malawi utilizzando pigmenti naturali applicati a mano direttamente sulla parete, e scopre un nuovo modo di dipingere. Da quel momento, segni e parole si mescolano ai toni delle terre stese in larghi piani di colore; bastano pastelli, matite e carta per realizzare lavori di grandi dimensioni.
Agli inizi degli anni ’90, David Tremlett realizza disegni murali (wall drawings) su rovine in Tanzania, Texas e Portogallo. Nello stesso periodo, crea progetti per musei, gallerie, chiese e palazzi (Bologna, Caldogno, Alba). Le forme diventano via via più geometriche e il colore si fa sempre più presente.
Negli ultimi lavori, l’artista coniuga l’astrazione della composizione alla concretezza dello spazio, l’autoreferenzialità del gesto artistico alla memoria del luogo. Ha esposto nelle più importanti gallerie; alla londinese Tate (1972), al Moma di New York (1973), allo Stedelijk di Amsterdam (1979), al parigino Pompidou (1985), alla Fondazione Juan Mirò di Barcellona (1995), al Musèe de Grenoble e al Pecci di Prato (2006-2007).