Secondo appuntamento nel calendario del PAB. Parco culturale dell’Ariosto e del Boiardo che, dopo l’apertura di mercoledì 25 giugno al Mauriziano con Massimo De Rossi, propone sabato 28 giugno alle ore 18, ai piedi del Castello di Canossa, un’interessante iniziativa legata alla riscoperta della tradizione culturale del Maggio.
L’orario iniziale di questa data era fissato per le 17, ma viste le temperature elevate di questi giorni, l’organizzazione ha pensato di ritardare di un’ora l’inizio dello spettacolo.
Sarà la Compagnia Maggistica “Monte Cusna” di Asta che metterà in scena la rappresentazione dal titolo “Rodomonte” tratto dall’Orlando Furioso di Lodovico Ariosto, lo spettacolo è inserito nel cartellone Nazionale della Rassegna “La tradizione del Maggio” che quest’anno festeggia il trentennale. ll Maggio, forma d’arte e di tradizione che sintetizza secoli di storia, racchiude in sè le specificità del dramma inteso come immediatezza del rapporto tra spettatore e attore.
Di origini remote il Maggio offre un esempio di teatro popolare che si mescola alla tradizione colta.
Assistere ad un Maggio è un’occasione per tuffarsi nelle atmosfere cavalleresche che vengono inscenate attraverso il canto e la musica in una sobria e volutamente essenziale scenografia.
La gestualità specifica e costante accompagna lo spettatore in un viaggio di simbologie che, insieme ai costumi caratteristici, e in uno stretto contatto con la natura, portano ad immedesimarsi attivamente nelle articolate azioni sceniche.
La Compagnia Maggistica “Monte Cusna” di Asta è attiva dal 1973 e, sotto la direzione artistica di Giordano Zambonini, ha messo in scena più di trenta copioni per un totale di quasi 300 rappresentazioni; ha preso parte a tutte le edizioni della Rassegna Nazionale del Maggio, esibendosi tra l’altro per il teatro Comunale di Bologna, di Reggio Emilia e per la Scuola d’arte drammatica di Milano. Caratteri distintivi della compagnia sono il grande risalto che i maggerini danno alla gestualità e alla mimica che accompagna il canto, alla grande enfasi che caratterizza i combattimenti, alle scenografie appositamente studiate. La Compagnia Monte Cusna è caratterizzata, inoltre, da una cospicua presenza d’attrici, che non interpretano solo ruoli prettamente femminili come regine e damigelle ma anche di guerriere, capaci di dare vita a memorabili combattimenti.
La compagnia in questi ultimi anni ha affiancato alla normale attività, collaborazioni con scuole e università di altri paesi come la Columbia University, un teatro Kabuki del Giappone, e il teatro dei Pupi siciliani. Nel 2003 ha festeggiato il suo trentesimo anno di attività.
La rappresentazione verrà messa in scena ai piedi del Castello di Canossa, luogo matildico per eccellenza, la cui costruzione risale alla metà del X secolo. In quanto poderoso sistema fortificato, la struttura proteggeva lo stato feudale che la contessa Matilde governava a cavallo tra XI e XII secolo. L’origine di questo castello risale alla famiglia degli Attonidi, da cui Matilde discendeva, che aveva rafforzato, tra il Taro e il Reno, la frontiera settentrionale dei suoi possedimenti. Le strutture difensive rappresentavano una garanzia di sicurezza ma svolgevano anche il ruolo di simbolo visibile di autorità. E’ probabile che i castelli matildici siano stati costruiti in parte potenziando preesistenti strutture. Le linee fortificate (questo è evidente soprattutto nell’Appennino reggiano) si susseguivano da ovest a est lungo differenti quote altimetriche. Canossa, per esempio, si trova lungo una linea di difesa intermedia mentre Bianello si affaccia direttamente sulla pianura, pronto ad affrontare il primo scontro con nemici che provenissero da nord. I castelli matildici hanno subito distruzioni, prima da parte dei liberi Comuni insofferenti del potere feudale, poi durante le lotte tra le signorie. In parte sono stati trasformati in palazzi e residenze civili. Tuttavia la rete castellana matildica è ancora ben leggibile sul territorio e rappresenta un richiamo culturale e turistico di grande rilevanza.
Il progetto PAB è voluto dalla Biennale del Paesaggio, Provincia di Reggio Emilia, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e i Comuni di Reggio Emilia, Scandiano, Albinea e Canossa. Tredici gli appuntamenti e cinque luoghi coinvolti il Mauriziano a Reggio Emilia, la Rocca dei Boiardo a Scandiano, il Castello di Canossa a Canossa, il Castello di Borzano e il Parco Fola di Albinea. Tutte le iniziative del PAB sono ad ingresso gratuito e non è necessaria la prenotazione.
Le informazioni sulla Biennale del Paesaggio 2008 e sulla programmazione del PAB sono disponibili sul sito Biennale del Peasaggio, dove è anche possibile iscriversi alle periodiche newsletter che vengono inviate con lo scopo di tenere aggiornati gli interessati allo svolgersi delle attività.
Il PAB gode del sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Reggio Emilia “Pietro Manodori”, di Ccpl e di Landi.