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Congresso biologico modenese: il bilancio dell’iniziativa

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Sono circa 1.700 le persone, in rappresentanza di 73 Paesi, che hanno partecipato ai lavori del 16° congresso mondiale Ifoam dell’agricoltura biologica che si è svolto a Modena dal 16 al 20 giugno. Di questi, 170 si sono fermati in provincia di Modena fino a martedì 24 giugno per poter partecipare all’assemblea generale di Ifoam, che si è chiusa con la designazione della Corea del Sud quale sede del prossimo congresso, nel 2011. Oltre un centinaio i giornalisti accreditati, 40 dei quali stranieri.

Organizzato da Ifoam (la Federazione internazionale che riunisce i movimenti per l’agricoltura biologica di 108 Paesi) e da ModenaBio2008, un consorzio creato dalla Provincia di Modena e da Aiab Emilia Romagna (Associazione italiana per l’agricoltura biologica), il congresso è stato promosso con il sostegno del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, il ministero dell’Ambiente e la Regione Emilia Romagna, oltre a numerosi partner privati.
Nel tracciare un primo bilancio dell’iniziativa, alla cui realizzazione la Provincia ha lavorato per oltre tre anni, il presidente Emilio Sabattini evidenzia «il numero rilevante di ospiti stranieri, circa un migliaio, che in quest’ultima settimana sono stati ospiti nella nostra provincia. E’ stata un’occasione importante – sottolinea Sabattini – per promuovere il territorio e le sue produzioni agroalimentari di qualità. Modena e gli altri Comuni che hanno ospitato conferenze ed eventi hanno risposto con grande efficienza e partecipazione a questa pacifica “invasione”. Tutto ha funzionato nel migliore dei modi».
Oltre alle sedute plenarie al Palabio (la tensostruttura di 2.300 metri quadri installata al centro del parco Novi Sad a Modena), che hanno visto una presenza media intorno alle mille unità, hanno avuto buoni risultati in termini di partecipanti anche le pre-conferenze tematiche che si sono svolte a Carpi (oltre 200 iscritti), Castelvetro (un centinaio), Vignola (160), Sassuolo e Cattolica (una novantina circa ciascuna). Affollate anche le conferenze dei moduli tematici ospitate da una quindicina di sale nel centro storico di Modena, così come le iniziative divulgative, quelle culturali e gli spettacoli.
Oltre ai lavori congressuali, i delegati hanno colto anche l’opportunità di visitare aziende e realtà agricole del territorio: undici i tour organizzati in diverse località della provincia, per un totale di 110 partecipanti.
Per quanto riguarda l’ospitalità, gli arrivi negli hotel prenotati attraverso Modenatur sono stati oltre 900, per un totale complessivo di circa cinquemila notti, con una media indicativa di 5,47 notti a persona. Calcolando un importo medio di 57 euro, si arriva a un fatturato di quasi 290 mila euro al quale bisogna aggiungere le prenotazioni effettuate direttamente dai congressisti (il 35 per cento), utilizzando anche i portali internet. Sempre Modenatur ha raccolto inoltre le prenotazioni per la cena di gala di giovedì 19 giugno, alla quale hanno preso parte 750 persone, tutte paganti a eccezione degli ospiti istituzionali.

I conti economici del congresso non sono ancora definitivi, ma il bilancio è comunque in pareggio tra uscite (nell’ordine di un milione e mezzo di euro al netto dell’Iva) ed entrate, queste ultime suddivise nella proporzione di un terzo ciascuno tra le quote di iscrizione al congresso (1.200 paganti con importi diversi in base alla categoria di appartenenza), il contributo del ministero delle Politiche agricole e quello di istituzioni pubbliche e soggetti privati del territorio, come Unicredit, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e altri.
«Questo congresso ha rappresentato una sfida importante nel segno dell’innovazione – sottolinea il presidente Sabattini – Di fronte alla trasformazione del mondo agricolo che il processo di globalizzazione dei mercati sta provocando, abbiamo deciso di puntare sulla qualità, sulle produzioni di eccellenza legate al territorio, con un’attenzione particolare all’ambiente».
Sul valore scientifico dei temi affrontati durante i lavori del congresso si sofferma l’assessore provinciale all’Agricoltura Graziano Poggioli: «Salute, ecologia, equità solidale e cura, cioè i quattro temi dell’agricoltura biologica, sono stati trattati con un approccio interdisciplinare, teso a valorizzare le esperienze locali e, insieme, a promuovere l’innovazione in tutti i campi della produzione biologica. Attraverso le testimonianze di molti relatori – conclude Poggioli – credo che il congresso abbia rappresentato un’occasione importante per far capire all’opinione pubblica che il biologico non è qualcosa di elitario, ma è tra i sistemi più naturali, semplici e diretti per produrre il cibo, in tutto il mondo».

L’impatto ambientale
Per il Congresso Ifoam di Modena è stato il minimo possibile. Il risultato è stato ottenuto seguendo una strategia ecologica in linea con i principi dello sviluppo sostenibile promossi da Provincia e Regione.
Il consumo di acqua da parte dei congressisti, per esempio, è stato molto più alto rispetto alle previsioni e le apparecchiature installate da Hera per utilizzare l’acqua dell’acquedotto cittadino – refrigerata, liscia o gassata, garantita da oltre cento controlli al giorno – hanno permesso di risparmiare l’equivalente di circa centomila litri di acqua minerale che avrebbero comportato lo smaltimento di una vera e propria montagna di bottiglie, oltre all’inquinamento causato dal trasporto.
Le apparecchiature erano installate al PalaBio e al punto informativo Hera di piazza della Pomposa, mentre una cartina ha segnalato tutte le possibilità utilizzare l’acqua del rubinetto. La lettura dei contatori ha rilevato un consumo finale di 133 mila litri, l’80 per cento dei quali dedicati a dissetare congressisti, turisti e cittadini.
Sempre Hera ha garantito il servizio di smaltimento dei rifiuti: complessivamente nove tonnellate, l’84 per cento delle quali (sette tonnellate e mezzo) raccolte in modo differenziato grazie al posizionamento di centinaia di contenitori: è stata avviata al recupero carta per oltre una tonnellata e mezzo, mezza tonnellata di plastica, una e mezzo di vetro e quasi quattro di rifiuto organico.
Anche i circa 5.500 pasti bio forniti dalla Cir, con menu previsti pure per vegetariani o rigorosamente vegani, sono stati serviti con posate, vaschette, bicchieri e tovaglioli biodegradabili e compostabili. Nei coffee break era servito caffè certificato bio ed equosolidale di Molinari insieme a torte bio della pasticceria Gualmini di Montefiorino.
Per la mobilità dei congressisti sono stati favoriti i trasporti pubblici distribuendo 1.300 tessere Atcm (l’azienda ha messo a disposizione anche una cinquantina di navette) e gli spostamenti con una trentina di biciclette gialle del Comune.
Hera ha provveduto, inoltre, a effettuare numerose operazioni supplementari di spazzamento e lavaggio stradale nei luoghi in cui si sono svolti gli eventi; 15 gli allacciamenti straordinari realizzati per il servizio di energia elettrica, per una potenza totale erogata pari a 405 Kw.
Per garantire l’assorbimento di quantitativi di anidride carbonica equivalenti a quelli prodotti dai vari eventi, comunque, verranno attivati progetti di riforestazione in Costarica e in provincia di Modena. L’agenzia Azzero Co2, inoltre, ha distribuito nel corso del mercato “EcoBioEquo” 15 mila lampadine a basso consumo.
Raggio Verde e Artestampa hanno garantito la stampa di programmi e pubblicazioni su carta certificata ecolabel. Raggio Verde, inoltre, ha realizzato anche borse e magliette in cotone misto canapa da agricoltura biologica, mentre Novamont ha fornito shopper e penne in Mater Bi, materiale completamente biodegradabile derivato da mais. Altri shopper in tessuto sono stati realizzati dal consorzio carpigiano Vis (“Vestire in salute”).

Cultura e spettacoli
Oltre diecimila persone hanno partecipato alla prima edizione della Festa della musica di Modena che, sabato 21 giugno in conclusione del Congresso mondiale del Biologico Ifoam, ha celebrato il solstizio d’estate. L’anteprima della festa con il concerto di Cristina Donà a Nonantola, venerdì 20, ha registrato la presenza di circa mille persone. Grande successo per la musica classica in piazza Grande, affollata da quasi tremila persone. Pubblico molto giovane ma sempre numeroso, si calcolano circa 2.500 presenze, per il concerto del gruppo rock Baustelle al parco Novisad, e spettatori non solo modenesi per il comasco Davide Van De Sfroos che ha richiamato circa 1.200 persone ai Giardini Ducali.
Buon risultato anche per la Banda di piazza Caricamento, gruppo multietnico accompagnato dal percussionista maliano Baba Sissoko, che ha fatto ballare le 800 persone presenti in piazza della Pomposa, per le dj set del Circolo Vibra (700 persone), e dei concerti jazz del Baluardo e del cortile della Provincia e per gli appuntamenti con la musica del benessere che hanno raggiunto i 400 spettatori ciascuno. Gremito, infine, il cortile del Palazzo del Principe Foresto per l’incontro con Raina Kabaivanska. «È un risultato di grande soddisfazione,– commenta Beniamino Grandi, assessore provinciale alla Cultura – soprattutto perché è stato il frutto di un lavoro collettivo che ha visto impegnati non solo gli enti ma anche tante associazioni cittadine che hanno creduto in questa iniziativa».
E un buon successo di pubblico hanno ottenuto anche le altre manifestazioni culturali legate al Congresso mondiale del Biologico Ifoam, dalla rassegna di Cinema bio “Il cibo in pellicola” alla performance teatrale di Koinè con le sue “degustazioni architettoniche e alimentari”.

Affluenza sostenuta anche per il FestivalMercato Eco, Bio, Equo, ecologico, biologico ed equo e solidale, nel quale sono stati presenti 114 espositori, dall’alimentare al tessile, italiani e stranieri.