Domani, a partire dalla ore 14,30 nell’aula al IV° piano della Struttura Complessa di Cardiologia del Policlinico di Modena diretta dalla professoressa Maria Grazia Modena, si terrà un incontro operativo di valutazione dei dati della Rete Provinciale per la lotta all’infarto miocardico acuto.
L’Infarto del miocardio con ST sopraslivellato (STEMI) è un nome che fa paura perché evoca una patologia grave, caratterizzata da occlusione di una o più arterie coronariche, che può comportare rischio di morte in fase acuta per la comparsa di aritmie, o di invalidità per compromissione della pompa cardiaca. Tuttavia questo tipo di infarto è nella stragrande maggioranza dei casi individuabile fin dal primo elettrocardiogramma e la cura è oggi ben individuata: occorre riaprire la coronarica che si è chiusa o si sta chiudendo, nel più breve tempo possibile.
Per questo motivo nel 2005 a Modena è nato un sistema a rete tra i due HUB cittadini, le Cardiologie del Policlinico di Modena e del Nuovo Ospedale Sant’Agostino – Estense di Baggiovara, Modena Soccorso, i Pronto Soccorso e le Cardiologie del territorio provinciale. La Provincia di Modena è stata idealmente divisa in senso longitudinale, affidando i distretti occidentali (Pavullo, Carpi, Sassuolo) all’HUB di Baggiovara e quelli orientali a quello del Policlinico di Modena (Mirandola, Castelfranco, Vignola).
Scopo della rete è ridurre i tempi di intervento grazie alla tempestiva rilevazione da parte di Modena Soccorso del sopraslivellamento del tratto ST, che identifica l’infarto miocardico acuto, la sua trasmissione in via telematica all’Unità di Terapia In-tensiva Coronarica dell’HUB di riferimento, che si prepara così a fornire le terapie più appropriate, accogliendo immediatamente il paziente, eventualmente preparato nel pronto soccorso dell’ospedale più vicino.
“In presenza di un infarto acuto del miocardico con sopraslivellamento del tratto ST – spiega il dottor Giuseppe Fantini, dell’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC) del Policlinico di Modena – le nostre armi terapeutiche sono sostanzialmente due. La fibrinolisi, che consiste nel somministrare un farmaco che scioglie il trombo, cioè l’ostruzione del vaso. Essa è efficace nel 60-70% dei casi, specie se eseguita entro le tre ore dal manifestarsi dei sintomi, ma presenta controindicazioni, quali i rischi di sanguinamento, più frequenti in pazienti anziani. L’angioplastica, invece, consiste nel riaprire direttamente il vaso ostruito mediante l’inserimento di un catetere. Anche questa terapia andrebbe eseguita il più precocemente possibile, meglio entro novanta minuti dal primo contatto con i sanitari risultando così la terapia più efficacie. In alcuni casi, del resto, una volta eseguita la Fibrinolisi, il paziente andrebbe poi ugualmente sottoposto a coronarografia per valutare la completa riapertura del vaso. In entrambi i casi quindi è la celerità dei soccorsi e dell’intervento a determinare il buon esito della terapia e, in definitiva la salvezza del paziente.
Incontri operativi di questo tipo hanno lo scopo di analizzare il buon funzionamento della Rete, tramite un confronto con tutti gli operatori che si rapportano all’HUB, in questa occasione, del Policlinico. Nostra intenzione sarebbe che divenissero periodici, per esempio quadrimestrali, per discutere assieme le eventuali problematiche che possano emergere sul campo”.
L’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC) dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, nel quadrimestre in esame, ha curato 75 casi di infarto acuto del miocardio con ST sopraslivellato, con un tasso di mortalità intraospedaliera del 4%, al di sotto quindi della media nazionale. Di questi oltre il 60% provenivano da fuori città, giunti al Policlinico di Modena grazie alla rete di emergenza.
“La celerità dell’intervento – conclude la professoressa Maria Grazia Modena, direttore della Struttura Complessa di Cardiologia del Policlinico di Modena – è favorita dal lavoro svolto da Modena Soccorso. L’ambulanza del 118, infatti, ha tutti gli strumenti per rilevare e inviare all’UTIC l’elettrocardiogramma del paziente per via telematica, permettendo di decidere tempestivamente in quale struttura portarlo, evitando di perdere tempo. In presenza di sintomi quali dolori al petto, o allo “stomaco”, difficoltà di respirazione (dispnea) improvvisa, è sempre preferibile chiamare direttamente il 118”.