Scopo dell’attività sociale di una societa’ privata deve essere la realizzazione di un profitto a vantaggio dei soci, vantaggio che si realizza, appunto, con la distribuzione, a fine esercizio, degli utili conseguiti, mentre lo scopo di una societa’ pubblica non è quello di realizzare un utile, ma di dare qualita’ e servizio, quindi di non perseguire un utile d’esercizio. Pertanto come è possibile un matrimonio con due soggetti che hanno scopi diversi come nel caso dell’ospedale di Sassuolo?
Obiettivo del progetto di sperimentazione gestionale presentato dall’Azienda ospedaliera di Sassuolo era quello di trovare una soluzione idonea ad offrire al paziente prestazioni di qualità con tempi di erogazione contenuti senza incrementare i costi per le Aziende sanitarie, ma lo scopo probabilmente non è stato ottenuto.
Oggi dai bilanci dell’ospedale possiamo far notare che si è raggiunto probabilmente un cospicuo utile d’esercizio , dunque il socio privato societa’ To Life Spa si puo’ ritenere molto soddisfatto della gestione , anzi deve prendere atto che forse in questa iniziativa non hanno neanche scontato i costi di avviamento e/o iter di una start up aziendale.
Facciamo una domanda retorica, ma se questi imprenditori erano cosi’ capaci, ma perche’ hanno voluto fare una societa’ mista pubblica privata ?
Oggi siamo chiamati tutti a difendere il nostro diritto alla salute e ad una gestione ad indirizzo pubblica, democratica e trasparente, che non preveda la possibilità di profitto e di speculazione.
Crediamo che mai nessun cittadino informato e consapevole cederebbe il suo diritto alla salute ad un privato capace di trasformare un diritto fondamentale e vitale in una merce/servizio lucrando su di essa e erogando un servizio non secondo le necessità ma secondo la logica del guadagno, imponendo strategie di taglio delle spese e tagli di servizio!
L’assistenza sanitaria è in assoluto fondamentale ed indispensabile per la vita di tutti gli esseri viventi e ne diventano fin dalla nascita diritti naturali intoccabili. È appurato che laddove è stata realizzata la privatizzazione del servizio, oltre ad essere aumentati vertiginosamente i costi per i singoli cittadini e/o disservizi (creando non “guadagno” ma “arricchimento” per pochi privati a discapito di tutti), si è trasformato questo bene-servizio-assistenza – diritto fondamentale – in merce/servizio, generando così un’ingiustizia senza precedenti e soprattutto un attacco alla sacralità della vita e alla dignità stessa dell’uomo. La salute appartiene a tutti, e a nessuno può essere concesso di appropriarsene per trarne “illecito” profitto, pertanto si chiede, se non si cambia indirizzo, che rimanga gestito l’ospedale di Sassuolo esclusivamente dall’ USL ( società pubblica), che hanno da sempre il dovere di garantirne al meglio l’ assistenza per tutti con l’intento di rispondere alle esigenze esplicite e latenti dei pazienti con la massima tempestivita’ e qualita’.
Ribadiamo che non siamo contrari alla riorganizzazione del servizio sanitario, che è anzi necessaria in vista del miglioramento della capacità di gestione. Esprimiamo forte contrarietà ad alcuni aspetti come, per esempio, l’obiettivo primario dell’utile per l’eventuale partner privato.
Infine concludiamo nel dire che non abbiamo creduto nel progetto. Infatti probabilmente non ha funzionato e non funziona. Dobbiamo avere il coraggio di dire/constatare che avete forse sbagliato.
(Comitato Conto anch’io a Sassuolo)