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Bologna: presentato il progetto ”Estate volontaria”

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E’ stato presentato oggi il progetto “Estate volontaria”, rivolto agli studenti delle scuole medie superiori della città di Bologna, che
coinvolge, dal 16 giugno al 31 luglio 2008, più di sessanta ragazze/i, accolti nei servizi di Comune, Quartieri, Università di Bologna e
associazioni culturali e sociali.


Alla conferenza stampa sono intervenuti Adriana Scaramuzzino, vicesindaco di Bologna; Maria Virgilio, assessora Scuola, Formazione e Politiche delle Differenze; Giovanni Amodio, pedagogista e coordinatore del progetto, e
rappresentanti di fondazioni e istituti bancari che sostengono il progetto.

L’esperienza avviata dal Comune di Bologna è una sperimentazione rivolta a 11 Scuole medie secondarie della città: Liceo Copernico, Liceo Sabin, Liceo Laura Bassi, Istituto professionale Aldrovandi-Rubbiani, ITC Rosa Luxemburg, ISART, Liceo Minghetti, Liceo E. Fermi, Istituto Valeriani-Sirani, Liceo A. Righi, Istituto Crescenzi Pacinotti.
I ragazzi coinvolti sono 63 circa, di 16 / 18 anni, provenienti sia dalle terze che dalle quarte classi, che faranno un’esperienza di volontariato di
3 o 4 settimane.

I servizi che accoglieranno le ragazze e i ragazzi sono: i Centri Estivi dei Quartieri, le Biblioteche dei Quartieri, il settore Istruzione, il
settore Sport e Giovani, la Sala Borsa, Uffici scolastici coordinamenti pedagogici, Università di Bologna – progetto Eugea – Facoltà di Agraria,
Istituto Parri, Casa di Khaoula, Associazione Ottovolante, Istituto Comprensivo n. 11, Arci progetto Città Aperte.

Una delle finalità del Progetto “Estate Volontaria” è quella di contribuire a costruire la partecipazione attività dei giovani verso azioni di sostegno e di solidarietà, ma anche verso la conoscenza del mondo del lavoro e delle
istituzioni pubbliche e private che operano nel sociale e in ambito educativo. La scuola è uno dei terreni più fertili dove lavorare: i ragazzi
d’oggi saranno gli uomini che guideranno la società di domani.

Il volontariato implica una scelta di persone e situazioni, non una semplice accettazione. Va oltre la tolleranza. La scelta di persone e
situazioni per migliorare le condizioni in cui si trovano è incomparabilmente superiore. E’ a questo fine che bisogna educare le
persone, ad ogni età, ma indubbiamente gli anni giovanili dedicati alla formazione dove le condizioni personali favoriscono un’apertura verso gli altri, hanno un significato particolare. Si deduce che i primi anni di vita sono i più propizi per la formazione del volontariato, ma gli anni della gioventù e dell’adolescenza sono particolarmente sensibili a questo tipo di
formazione. Le ricerche permettono di constatare che in questi anni è forte il desiderio di un inserimento sociale comunitario che confermi la ricerca dell’autonomia personale. Si può concludere che nel volontariato aiutando
gli altri si aiuta sè stessi e ciò è talmente importante che senza passare da tale esperienza è molto difficile raggiungere la maturità personale, e il proprio sviluppo come persone. Per questo la formazione del volontariato
deve essere vista come la migliore scuola di civiltà, umanità e personalizzazione.

La realizzazione del cambiamento sociale, passa attraverso la diffusione tra le giovani generazioni di valori quali: la solidarietà, la
condivisione, il rispetto reciproco, la tolleranza. Da qui nasce la proposta di realizzare anche nel nostro territorio un progetto all’interno dell’universo scolastico che veda coinvolte in prima persona gli studenti, gli insegnanti, i settori dell’amministrazione comunale, dei quartieri e del privato sociale ed educativo, con i seguenti obiettivi:
consentire agli studenti di rapportarsi con il mondo del lavoro ma anche con i servizi sociali ed educativi, con i disabili e con i bambini dei centri estivi, attraverso la conoscenza e l’analisi di una realtà, geograficamente vicina ma a loro poco nota, aiutandoli altresì a far crescere la stima nelle proprie capacità; sperimentare una nuova forma di apprendimento che nasce da un’esperienza diretta che implica una forte componente emotiva, favorendo altresì una relazione tra realtà e teoria; acquistare conoscenze sul rapporto tra giovani e impegno volontario (il loro punto di vista, loro atteggiamenti, le loro sensibilità riguardo la solidarietà e il volontariato); sensibilizzare i giovani a quelle che sono alcune problematiche del territorio, coinvolgendo i ragazzi in esperienze concrete e in servizi attivi.

Il progetto è sostenuto, oltre che dal Comune di Bologna, anche dalle seguenti istituzioni e Istituti bancari: Asp Irides, Fondazione Pini,
Carisbo, Unicredit, Fondazione Unipolis, EmilBanca.