Cinquantacinque giorni di prigionia, la fase più critica della storia della Repubblica italiana, ripercorsi in un’iniziativa, per ricordare e analizzare ancora una volta la vicenda del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro.
La Mediateca della Biblioteca Interdipartimentale dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (v.Allegri, 9) a Reggio Emilia, ospita lunedì 23 giugno alle ore 18.00, la proiezione del documentario “Nel cuore dello Stato” di Alberto Castiglione, una pellicola attraverso la quale viene rivissuto il dramma del sequestro e dell’uccisione di Aldo Moro, eminente figura di uomo di Stato, allora Presidente del maggiore partito di governo, la Democrazia Cristiana.
A presentare la proiezione saranno Fabrizio Scibilia, sceneggiatore del documentario e autore delle ricerche storiche, il prof. Alberto Melloni della facoltà di Scienze della Formazione e il dott. Federico Ruozzi della facoltà di Scienze della Formazione.
La pellicola, film documentario del 2008, presentata lo scorso marzo in occasione dei trent’anni dal rapimento del leader democristiano, propone le voci di alcuni personaggi che per varie ragioni furono direttamente coinvolti nel caso Moro. Tra gli intervistati:
Alberto Franceschini (ex brigatista del nucleo”storico” non direttamente coinvolto nel sequestro Moro); Rosario Priore (magistrato nei principali processi del caso Moro); Giuseppe Fasanella (giornalista Panorama, autore di diversi libri sul caso); Maria Fida Moro(la figlia maggiore dello statista).
Nel cuore dello Stato
L’obiettivo del film-documentario del palermitano Alberto Castiglione, girato sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica, è quello di voler ricostruire una pagina della recente storia repubblicana, sulla quale occorre fare la necessaria chiarezza, per restituire la giusta dignità all’uomo Aldo Moro. Il 16 marzo 1978 inizia la prova più dura per il destino dello Stato repubblicano: per 55 giorni, fino al 9 maggio, tutta l’Italia assisterà inerme e angosciata al periodo più drammatico mai vissuto in quegli anni, già densi di inediti conflitti e di straordinarie lacerazioni. Si poteva salvare Moro? Chi ha veramente profittato della sua uccisione? Quanto quella vicenda ha influenzato e quanto ancora influenza la vita politica della Repubblica italiana? E quanto ha pesato e pesa nella coscienza individuale e collettiva?