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Confesercenti e Lapam-Licom Modena sull’idea di fare ricorso ai vigilantes

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Desta non poche perplessità l’idea di fare ricorso ad istituti di vigilanza privati per supportare le forze dell’ordine nella prevenzione e repressione del crimine. Il problema dell’organico insufficiente e quindi di un non sempre adeguato presidio del territorio esiste e va affrontato, ma non ci pare che il ricorso alle guardie giurate sia la soluzione. Il compito di controllo del territorio per garantire la sicurezza pubblica deve, secondo Confesercenti e Lapam-Licom, rimanere in capo alle forze dell’ordine per ruolo, competenze ed esperienza.

Questo non significa non avere la consapevolezza che ci sono delle criticità la cui gestione chiede una riflessione e delle risposte. Proprio a partire dalla constatazione della carenza di personale le associazioni chiedono con forza che si intervenga e si faccia pressione affinché arrivino a Modena rinforzi. Non va poi dimenticato che esiste anche un problema legato all’utilizzo delle forze dell’ordine, troppo spesso impegnate nell’espletare compiti di tipo burocratico e quindi distolte dall’attività sul campo.

Venendo a quanto si può fare in tempi brevi Confesercenti e Licom ritengono particolarmente utile sperimentare forme di collaborazione con le forze dell’ordine che abbiano la funzione di disincentivare comportamenti riconducibili più che a reati veri e propri a situazioni di maleducazione che comunque incidono negativamente sulla qualità del tessuto urbano e creano irritazione nel cittadino. In questo senso, la scelta di introdurre per Via Gallucci lo “steward di strada”, figura prevista dall’ordinamento regionale e la cui formazione viene cofinanziata dalla Regione, ci pare azzeccata. Riteniamo che questa figura, a metà strada fra il dissuasore di comportamenti asociali e il mediatore culturale, possa essere trasformata dal Comune in un “un nuovo servizio” messo a disposizione dell’intera città: di Via Gallucci in questa fase sperimentale, in seguito di tutto il Centro storico e di quelle zone della periferia che presentano problemi dal punto di vista della coesistenza fra residenza ed attività commerciali, ma anche a causa di persone la cui presenza acuisce la percezione di insicurezza. E’ evidente che l’intervento degli stewart di strada può in alcuni casi non essere sufficiente: in questi casi però potrà svolgere un importante ruolo di collegamento e fare intervenire tempestivamente la polizia municipale o le forze dell’ordine. Gli steward dovranno essere professionisti formati, controllati nei loro comportamenti, debitamente registrati e monitorati dal Comune. In quest’ottica si può ritenere fondata l’ipotesi che il costo di questo nuovo servizio possa prevedere anche la compartecipazione del Comune e di quelle attività economiche che ne richiedono l’impiego. Le stesse associazioni si adopererebbero in tal caso per sensibilizzazione i propri associati invitandoli a sostenere una parte del costo del servizio.

Questa strada ci pare l’unica percorribile rispetto ad altre “più militari” che potrebbero produrre il risultato opposto da quello sperato: allontanare i clienti.

(Fulgenzio Brevini – Alberto Carretti)