Quattro proposte progettuali, quattro soluzioni architettoniche che al rispetto dell’ambiente abbinino funzionalità ed alto valore estetico, impreziosendo l’immagine del territorio attraversato.
Dopo la porta nord (l’area polifunzionale, opera di Fabrizio Plessi, che sorgerà al passo del Brennero) e le aree di servizio (di cui, rappresentando le stesse autentiche vetrine dei territori, è in corso un percorso di ammodernamento, abbellimento e di migliorata resa in termini di efficienza), il Consiglio di Amministrazione dell’Autostrada del Brennero ha affrontato la progettazione architettonica del sovrappasso da realizzarsi per lo scavalco dell’autostrada A1, ovvero dell’ingresso sud del proprio tracciato.
Riunitosi oggi nella sede della CCIAA di Mantova, a riprova di una spinta volontà di dialogo con gli enti territoriali che lo compongono, il CdA A22 ha vagliato quattro progetti proposti dal Direttore Tecnico ing. Carlo Costa che portano la firma dell’ing. Leonardo Fernández Troyano, professionista di fama internazionale specializzato nella progettazione di ponti strallati. Le soluzioni prospettate hanno dovuto tener conto dell’importanza nevralgica dello snodo A22-A1, delle perturbazioni alla viabilità rappresentate dalla vicinanza dell’area di servizio Secchia ovest (Modena nord), delle difficoltà legate a uno svincolo di immissione, della futura terza corsia tra Verona e Modena e della volontà dell’Autobrennero di “rispettare” i territori attraversati offrendo loro un ritorno in termini estetici di alta qualità e di scarso impatto ambientale.
Un primo comune denominatore alle quattro ipotesi prospettate, è la necessità di realizzare una nuova opera di scavalco dell’A1, non presentando infatti la conformazione dell’attuale sovrappasso A22 caratteristiche geometriche e funzionali adeguate alla futura configurazione dello snodo. In secondo luogo, senza rinunciare a rigore statico e funzionale, le formule architettoniche proposte appaiono capaci di connotare positivamente, con un forte segnale di pulizia estetica, il territorio circostante.
Poste le dimensioni delle due piattaforme autostradali, il sovrappasso A22 di scavalco dell’A1 richiederà la realizzazione di un’opera di grande luce, pari ad un impalcato di oltre 80 metri e ad una larghezza di 40 metri. Sono state elaborate una soluzione con struttura antifunicolare a bipode sospeso e tre idee progettuali con ponte strallato.
ANTIFUNICOLARE A BIPODE SOSPESO. Lo studio propone una coppia di strutture a bipode, inclinate verso l’esterno rispetto alla carreggiata A22. Tali elementi sosterrebbero l’impalcato del sovrappasso mediante tiranti disposti con schema antifunicolare, convergenti nei vertici dei bipodi, impreziositi da elementi sferici, nei quali verrebbero ancorati anche i tiranti di compensazione (due per ciascun lato). Questa soluzione rende possibile la progettazione di una struttura di sostegno assai leggera e lineare data da elementi portanti a bipode, composti da due snelli profili circolari e da una sfera al vertice. L’impalcato verrebbe realizzato con una struttura mista acciaio-calcestruzzo.
PONTE STRALLATO. I tiranti, le torri e l’impalcato sono i principali elementi strutturali resistenti del ponte strallato, nonché le componenti che più incidono sull’aspetto architettonico del medesimo. Gli stralli sono cavi rettilinei di sostegno dell’impalcato, capaci di fornire alla struttura una serie di appoggi intermedi, più o meno rigidi, così da rendere possibile la realizzazione di impalcati di spessore decisamente snello. Se le torri svolgono il compito di sollevare gli ancoraggi dei tiranti, l’impalcato è chiamato a sostenere i carichi da traffico veicolare.
L’idea alla base delle tre soluzioni strallate di Troyano consiste nel realizzare due torri indipendenti, creando due piani di tirantaggio posti ai bordi dell’impalcato. Il ponte, a campata unica, vive di una struttura in cui le forze agenti nei tiranti di compensazione (esterni cioè alla campata di scavalco) vengono equilibrate per mezzo di contrappesi e ancoraggi nel terreno.
Una prima soluzione propone le torri inclinate verso l’interno (quasi a rappresentare una porta ideale di passaggio), una seconda inclinate verso l’esterno (dalla forma ad arpa, accentuando l’ampiezza del paesaggio circostante), una terza sempre inclinate verso l’esterno, ma con elementi più semplificati.
La soluzione progettuale finale, quella che darà vita allo scavalco dell’A1, verrà individuata solo al termine del necessario confronto con le istituzioni territoriali, a cominciare dai Comuni di Campogalliano e Modena, dalla Provincia di Modena e dalla Regione Emilia Romagna. Un processo di condivisione che comincerà al più presto.