Sassuolo bisogna che si unisca con le forze degli altri Paesi italiani per risolvere i problemi che nessun Paese da solo può risolvere: l’immigrazione. Grosso problema quello dell’immigrazione, che come al solito i nostri politici, che non abitando in aree off-limits e non conoscendo le realtà e la popolazione civile di certe zone cittadine danno loro dei forvianti giudizi e delle soluzioni che come al solito discostano probabilmente dall’interesse del cittadino, o per motivi forse prettamente d’interesse politico, o perché probabilmente non sanno che vuol dire vivere e convivere in certe zone di Sassuolo.
Un problema sorto negli ultimi anni è la difficoltà da parte dello Stato e di Sassuolo, a stimare il numero degli immigrati, poiché si è sviluppato anche il fenomeno dell’immigrazione clandestina; in effetti, in mancanza di chiare leggi sull’argomento, le frontiere non sono sufficientemente controllate e Sassuolo sta subendo troppo questa invasione (abbiamo troppi clandestini). Sassuolo, essendo la prima volta che si vede sottoposto a un così grande flusso migratorio, non ha ancora definito una propria corretta ed efficace linea di comportamento di contrasto.
Sassuolo, come sempre tutto il mondo occidentale, è visto come una meta da raggiungere per trovare il benessere; purtroppo, non è veramente questo ciò che spesso trovano un volta qui. Sassuolo oggi pero’ è in crisi a livello economico e il numero sempre crescente di immigrati non rendono sempre disponibili posti di lavoro. Le persone non avendo un impiego, si trovano a essere sottoposti a forme di lavoro nero, insicuro e sottopagato, oppure cadono preda di organizzazioni criminali.
La dimensione di umanità, quindi, può essere calpestata e offesa, se l’immigrazione è incoraggiata senza nessuna gestione o controllo.
Il problema non è di fermare la storia o bloccare i fenomeni migratori. Il problema è di trovare il modo di gestirli: nessun Paese ha mai accettato un’immigrazione indiscriminata.
Le modalità con le quali devono essere programmati i flussi (numero massimo per anno, per tipologia professionale, per Paese di provenienza) possono essere diverse. L’importante è che questa programmazione sia applicata rigorosamente, respingendo alle frontiere o riaccompagnando al Paese di provenienza chi non ha titolo e possibilità di essere accolto.
Oggi si viene a Sassuolo, perché si sa di non essere respinti e probabilmente aiutati. Evidenziamo pero’ che quelli che partono con intenzioni poco oneste, scelgono sempre il Paese considerato piu’ “indulgente”.
Quando invece si sa che l’immigrazione clandestina non offre prospettive, si scelgono altre vie.
Il nostro paese di Sassuolo oggi eccede troppo con l’eccessivo “buonismo” e non si rende conto che ora deve essere rigirato di 180 gradi per diventare tutta un’altra cosa. Certamente non tutti i clandestini devono essere considerati alla stregua di pericolosi latitanti, ma un qualcosa va sicuramente fatto.
Possiamo e dobbiamo, dunque, accogliere gli immigrati e le loro famiglie ai quali siamo in grado di offrire un lavoro. Programmando il numero di coloro che possiamo accogliere, e assicurando il rispetto di questa programmazione.
(Comitato Conto anch’io a Sassuolo)