Aumentano anche in Emilia-Romagna, come in Toscana, Umbria e Marche, le segnalazioni da parte delle presunte vittime di mobbing. Ma resta molto basso il numero dei casi effettivamente accertati. Complessivamente solo il 10 per cento degli episodi finisce in tribunale.
Sono i risultati del rapporto della Uil incrociati, oggi sul dorso Centro Nord del Sole 24 Ore, con i dati delle associazioni private contro il mobbing.
Tuttavia i casi di mobbing effettivamente accertati, secondo gli ultimi rilevamenti della Uil, sarebbero pochi. Soltanto 18 i casi dimostrati in Toscana nel biennio 2006-2007, circa sette in Emilia-Romagna, cinque in Umbria e tre nelle Marche: in tutto 33 con un incremento del venti per cento nel 2007.
Le conseguenze di un eventuale denuncia per mobbing intimoriscono chi subisce “maltrattamenti” sul posto di lavoro, per questo molte segnalazioni restano anonime e poche complessivamente sono le cause che finiscono davanti al tribunale.
Di tutte le segnalazioni pervenute ai centri delle associazioni private o sindacali, in media solo il dieci per cento finisce in aula. La maggior parte delle domande viene tratta dalle associazioni, dai sindacati e dagli psicologi specializzati, in via precentiva.