Reggio Emilia è al centro dell’attenzione internazionale come modello educativo per la fascia prescolare. I nidi e le scuole d’infanzia locali gli Stati Uniti e le pagine del Boston Globe, quotidiano della capitale del Massachussetts, che, in un articolo dello scorso 8 giugno, elogia il nostro sistema educativo come esempio da importare oltre oceano.
Margaret Blood, educatrice e presidente dell’associazione Strategies for Children, di rientro da una visita agli asili reggiani, definisce la realtà prescolare reggiana “sbalorditiva” e, affascinata dai metodi utilizzati per coinvolgere i bambini, si dice entusiasta di come gli insegnanti sanno appassionare i più piccoli all’apprendimento, attraverso l’utilizzo di materiali diversi.
Per questo, nonostante il metodo non possa essere replicato negli Stati Uniti pari pari, per le evidenti differenze culturali tra i due paesi, Blood è fermamente convinta che Boston abbia molto da imparare da Reggio in merito a strutture e approccio educativo, formazione e remunerazione degli insegnanti.
Attualmente gli asili reggiani, oltre ad essere al centro di studi da parte di prestigiose università americane, tra cui Harvard, Lesley e il Wheelock College, hanno ispirato alcune scuole locali come la Advent School in Boston e il Children’s Garden.
L’articolo del Boston Globe segue una serie di articoli che negli anni, a partire dalla copertina di Newsweek che nel 1991 definì gli asili reggiani “i più belli del mondo”, hanno dedicato spazio al sistema educativo reggiano sulla stampa internazionale.
Boston Globe
Scuole dell’infanzia, Stile italiano
8 giugno 2008
E’ facile andare in Italia e innamorarsi. E’ successo a Margaret Blood, presidente della associazione locale no-profit Strategies for Children (Strategie per i bambini), lo scorso mese – con i servizi pre-scolari a Reggio Emilia, piccola città nel Nord-Italia. Le scuole che ha visto là potrebbero essere modelli per il Massachusetts perché il loro obiettivo/finalità è universale: “riempire” i bambini, piccoli, di un entusiasmo per l’apprendimento.
Le scuole di Reggio hanno programmi per il nido e scuole dell’infanzia per i bambini più grandi. Gli insegnanti si focalizzano sulle competenze dei bambini e le loro abilità di essere piccoli ma vitali ricercatori educativi. Il programma è abbastanza largo da seguire gli orientamenti dei bambini e le scuole sono architettonicamente attraenti, per ispirare apprendimento.
La Signora Blood, che ha fatto questo viaggio insieme ad educatori da altri 5 Stati Americani e che ha lavorare per anni nel campo dell’educazione, ha dichiarato che questo scuole sono “stupende/incredibili”. E l’approccio ha da molto tempo fans in tutto il mondo. Nel 1991 Newsweek ha dichiarato le scuole di Reggio tra le migliori scuole d’infanzia al mondo. Localmente (nel Massachusetts) l’approccio è studiato a Lesley University, Harvard University, e Wheelock College.
Cosa potrebbero imparare i leaders del Massachusetts da questo nella fase attuale in cui si sta costruendo un sistema prescolastico universale? Una lezione ovvia: Massachusetts e Reggio Emlia hanno culture molto diverse, quindi nessun programma può essere importato in toto. Però, principi chiave possono essere applicati per dare maggiormente un’educazione di qualità a questi bambini delle scuole statali.
La Blood ha visitato la Scuola Diana con pareti di vetro a Reggio, che il Newsweek ha descritto come “più simile a una gioiosa casa di campagna che una scuola pubblica”. All’interno ci sono soffitti alti, tanta luce, e un’esplosione di materiali – mix di colori di pittura appena fatti, penne, matite, creta, fil di ferro, tavoli luminosi, e materiali naturali dai fiori secchi alle verdure vere nell’angolo del negozio.
Il punto non è la sola abbondanza di materiali. Piuttosto, il tema della scuola è di esplorare un’idea con linguaggi differenti. Ad esempio, disegnare un fiore, poi pitturarlo, o fare un fiore di creta e poi riguardarlo e discutere sui fiori veri e finalmente ritornare al disegno iniziale e chiedere ai bambini cosa altro hanno imparato dal primo disegno. Quello che viene poi appeso alle pareti non sono strisce di lettere dell’alfabeto o poster, ma fotografie e progetti dei bambini.
Un altro tema a Reggio è lasciare decidere ai bambini cosa studiare, se gli alberi, il cibo o la luna. Gli insegnanti poi danno forma all’argomento così che possa incontrare gli obiettivi del curriculum. Alla Scuola Diana, i bambini hanno progettato e realizzato un nuovo sipario per uno dei teatri locali. Nel suo libro “Bringing Reggio Emilia Home” l’educatrice americana Louise Boyd Cadwell nota che questi progetti dovrebbero essere come “lunghe storie”, citando Loris Malaguzzi, che fondò il Reggio approach.
Il lavoro dei bambini è documentato. Gli insegnanti trascrivono o registrano i commenti dei bambini. Il lavoro dei bambini e i progetti sono fotografati o video ripresi, per testimoniare quanto si è appreso. Gli insegnanti usano continuamente questi materiali e li condividono l’un l’altro per valutare i loro metodi di insegnamento e progettare i passi successivi. Lo sforzo è di essere il più trasparenti possibili, rendere il processo di apprendimento visibile ai bambini, agli insegnanti e anche ai genitori – che a Reggio vengono aiutati a rispondere, a seconda delle età dei bambini, ad alcune delle difficili domande che i bambini fanno sull’esistenza di Dio o su come nascono i bambini.
In Massachussets, i programmi cosiddetti Reggio inspired (ispirati a Reggio) includono la Advent School di Boston e il Children’s Garden, un programma per 33 bambini all’interno della Cambridge School of Weston, una scuola superiore privata.
Potrebbe Reggio funzionare nei molti centri per l’infanzia dello stato e per coloro che gestiscono servizi per l’infanzia? Assolutamente, dichiara Susan MacDonald, direttore del Children’s Garden e coordinatrice per lo Stato del Massachusetts del NAREA (North America Reggio Emilia Alliance). MadDonald gestisce programmi di formazione per insegnanti e operatori e dice che è sì importante vedere le scuole in Italia, ma è altrettanto importante per gli educatori Americani vedere come funziona negli Stati Uniti.
Quello che il Massachussets deve sperimentare con Reggio e altri approcci è una migliore infrastruttura per gli insegnanti e operatori della prima infanzia. Questo significa salari più alti e migliori opportunità formative tra le altre cose.
Probabilmente il Massachusetts non avrà le tovaglie di Reggio Emilia per il pranzo o il senso rilassato del tempo. Ma lo Stato dovrà abbracciare l’obiettivo universale di aiutare i bambini a diventare studiosi appassionati.