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Solidarietà internazionale e autodeterminazione del popolo Saharawi, incontro

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E’ promosso dalla Cgil e dall’associazione Auser di Modena l’incontro di giovedì prossimo 19 giugno presso la sede del sindacato (ore 14.30, piazza
Cittadella 36) con una delegazione del sindacato Ugt Sario Saharawi per parlare di solidarietà internazionale e autodeterminazione del popolo
Saharawi.


All’incontro partecipano Donato Pivanti segretario generale Cgil Modena, Ermanno Zanotti responsabile nazionale progetti di solidarietà Auser, Mohamed Lehbid Cheikh segretario generale del sindacato UGT Sario (Unione Lavoratori Saharawi) e Cherif Kasisa responsabile politiche internazionali
e cooperazione Ugt Sario.

L’incontro di giovedì prossimo rientra nel calendario di appuntamenti della visita in Italia e in Emilia-Romagna della delegazione del sindacato Saharawi, per fare il punto sulle politiche e le iniziative per sostenere
la lotta per l’autodeterminazione del popolo Saharawi.
L’incontro sarà anche l’occasione per rilanciare la solidarietà e la cooperazione che Cgil e Auser in questi anni non hanno mai fatto mancare a questo popolo che, da oltre 30 anni, vive in campi profughi nella regione di Tinduf in territorio algerino, dopo essere stato cacciato nel 1975 dai propri territori (Sahara occidentale a sud del Marocco) dall’esercito marocchino. Una popolazione che vive esclusivamente di aiuti umanitari internazionali e spera di poter realizzare il referendum (deciso più volte
dall’ONU) per ottenere l’indipendenza dal Marocco.

L’incontro presso la Cgil di Modena sarà l’occasione per proiettare il filmato dell’inaugurazione della scuola professionale per giovani Saharawi realizzata nel campo profughi di Rabouni grazie ad un progetto di Auser
nazionale e regionale, Cgil nazionale e regionale, l’organizzazione per la cooperazione internazionale Nexus/Cgil e il sindacato regionale edili Fillea/Cgil. Ha collaborato anche la Regione Emilia-Romagna e complessivamente il progetto è costato 81.000 euro. La scuola darà la
possibilità a 40 giovani del campo profughi di partecipare a corsi di formazione professionale. I partner locali del progetto sono stati, il
Fronte Polisario (il movimento indipendentista Saharawi che lotta per la liberazione dall’occupazione del Marocco), il Ministero della Cooperazione Internazionale Saharawi e il sindacato Ugt Sario.