Nel weekend appena trascorso si sono mobilitati i tecnici del Consorzio di Burana per scongiurare il rischio di allagamenti nel territorio di pianura e collina a Sud di Modena di propria competenza. Ora l’allarme è rientrato.
Il Consorzio di Burana, in particolare, ha dovuto evitare che le grosse portate d’acqua dei torrenti naturali che intersecano i canali di bonifica si riversassero nei canali stessi, dando luogo a condizioni di gestione difficilmente sopportabili, con il rischio di continui allagamenti.
I tecnici del Burana sono stati in allerta dalla notte di venerdì scorso fino a domenica e solo le manovre messe in atto hanno evitato il peggio. Gianni Chiarelli, direttore del Burana, dichiara infatti che: “abbiamo registrato un’onda di piena con aumento del livello di circa 6 metri sia per il Secchia che per il Panaro. La piena del Secchia l’abbiamo registrata tra le 2 della notte tra venerdì e sabato, fino alle 15 del giorno dopo, quella del Panaro è stata leggermente ritardata, dalle 6 della mattina del sabato, fino alle 18 del sabato. Nella notte tra venerdì e sabato sono infatti caduti 50 mm di pioggia a Modena, 60 a Formigine e oltre 80 a Vignola. La rapida evoluzione dell’evento meteorologico ci ha indotto ad adottare subito le prime manovre che si sono rivelate fondamentali per scongiurare rischi maggiori”.
Il Consorzio di Burana, infatti, nella notte di venerdì ha chiuso le prese da Panaro e dal Canale di Modena e, in considerazione dell’eccezionalità dell’evento meteorologico, ha regolato le paratoie di scarico dei canali nei torrenti, onde evitare fenomeni di rigurgito all’interno dei canali stessi e le possibili conseguenti esondazioni. Sono state invece aperte le paratoie per smaltire l’acqua di irrigazione in eccesso, scaricandola nei torrenti che potevano sopportare l’evento meteorico e il volume d’acqua raccolto dai canali del Burana. È curioso, o addirittura drammatico, che in queste estremizzazioni dell’andamento meteorico i Consorzi debbano passare da un’emergenza di approvvigionamento idrico ad un’altra di segno opposto, che impone di svuotare immediatamente i canali irrigui per far posto alle acque di piena dell’emergenza scolo. Ciò rende sempre più doveroso dotarsi di bacini di accumulo delle acque, quando queste sono in eccesso, per utilizzarle separatamente dalle reti di scolo preposte alla sicurezza idraulica del territorio.
I tecnici del Consorzio di Burana hanno monitorato per l’intera notte le situazioni più critiche: l’intero bacino di Modena Sud di sinistra Panaro, in particolare Castelnuovo, Castelvetro, Vignola e Maranello, ha trovato il proprio sfogo nei torrenti Rio Secco, Grizzaga e Tiepido, dove è stata scaricata acqua senza andare oltre la loro sopportabilità. Mentre ciò non è stato possibile per il Guerro e il Nizzola, già in condizioni di forte stress. Nella zona di Formigine, invece, il Consorzio ha tenuto i canali sotto i livelli di guardia.
Tra le manovre preventive messe in atto, è stata realizzata dai tecnici del Burana un’arginatura mediante sacchi di sabbia per evitare che il torrente Nizzola esondasse sul Canale Diamante gestito dal Consorzio, a valle dell’intersezione tra i due corsi d’acqua. La manovra è stata messa in atto per evitare una possibile esondazione che avrebbe allagato da S.Donnino alle porte di Modena. Altri sacchi di sabbia sono stati posizionati dai tecnici del Burana a titolo preventivo, per difendere l’Extra Caffè di S.Donnino dall’entrata di acqua in caso di allagamento sempre in corrispondenza dell’incontro tra Nizzola e Diamante, una delle zone calde della giornata di sabato.
Il presidente del Burana Fausto Balboni commenta. “Le piogge intense hanno purtroppo avuto ricadute sulle coltivazioni: numerosi terreni agricoli sono stati infatti allagati non da fuoriuscite d’acqua dai canali del Burana, quanto piuttosto dall’incapacità di assorbire quantitativi d’acqua caduti su campi già gravati da una situazione meteorologica che perdura da settimane. I terreni, ormai saturi, sono risultati incapaci di assimilare le ultime piogge provocando danni alle coltivazioni, in particolare alla frutta rossa che è molto presente nelle nostre zone collinari. Noi quello che si poteva fare l’abbiamo fatto, ora speriamo che le piogge cessino al più presto: dalle previsioni i segnali di miglioramento si attendono a breve”.
Da sabato sera nel territorio del Burana le precipitazioni sono divenute trascurabili, per cui la situazione dei corsi d’acqua naturali ed artificiali sta tornando alle portate ordinarie del periodo.