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Carpi: Consiglio comunale su scuole materne e abitabilità

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L’assessore alle Politiche scolastiche ed educative del Comune Maria Filippi ha risposto a due interrogazioni nel corso del Consiglio comunale di giovedì 12 giugno.

La prima, presentata dal capogruppo dei Popolari-Liberali verso il Popolo della Libertà Luca Ghelfi, faceva riferimento alle scuole materne cittadine e in particolare chiedeva conto di eccedenze di richieste di accesso alle scuole stesse e di cosa la Giunta intendesse fare per risolvere questa emergenza. La seconda, presentata dalla consigliera del Gruppo consiliare indipendente Lorena Borsari, invece domandava lumi sulle disposizioni in materia di abitabilità degli alloggi. Filippi ha replicato a Ghelfi dicendo che i 90 bambini rimasti fuori dalla graduatorie di accesso alle materne erano tali ai primi di aprile: poi, visto che molti genitori hanno scelto tra più richieste solo al momento dell’assegnazione e che l’amministrazione comunale ha attivato le scuole convenzionate per offrire nuove sezioni (Sacro Cuore e Budrione in particolare) mentre è stata concessa una sezione in più alla statale di Cortile (e qui il Comune propone anche un servizio di trasporto per i bambini della città), il problema si è quasi risolto: “ad oggi sono 10 le famiglie in liste d’attesa e ci sono 15 posti liberi alla Sacro Cuore e 15 a Budrione. E’ovvio che non tutti riescono a mandare i figli alla scuola che vorrebbero – ha concluso Filippi – ma ricordo anche che è in programma la costruzione di una nuova scuola materna a Cibeno”. Ghelfi ha spiegato che sarebbe comunque interessante riprendere l’argomento dell’ordine del giorno votato dal civico consesso sulla richiesta alla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi di finanziare una scuola materna in città e a cui non è stato ancora dato corso.

L’assessore Filippi ha poi risposto a Lorena Borsari, che nella sua interrogazione sottolineava come si siano presentati problemi di abitabilità cessata nel tempo a causa di incuria di proprietari ed inquilini, come nel caso dell’immobile di via Lago di Bolsena: “ma la legislazione non chiarisce se si possa dare o no la residenza a chi vive in alloggi non abitabili. In occasione del prossimo referendum di settembre potrebbero votare persone residenti in luoghi non conformi alle prescrizioni urbanistiche. Quale disposizione transitoria ha dato la Giunta ai propri uffici al riguardo?”. Filippi ha ricordato che al momento la residenza è obbligatorio darla a chi dimostra di vivere abitualmente sul territorio, che l’idoneità dell’alloggio dipende dal fatto che chi qui abita abbia un permesso di soggiorno se straniero o si trasferisca da altri centri, e che infine abitabilità, idoneità e condizioni igienico-sanitarie dipendono da requisiti differenti. “Non esistono a tutt’oggi strumenti legali per togliere la residenza a chi abita proprietà private” ha concluso. “Se comprendo bene dunque mi par di capire che esiste un vuoto normativo – ha ribattuto Borsari – nel caso di requisiti venuti a cessare per l’abitabilità”.