L’importanza del ruolo del medico di famiglia (medico di medicina generale) e la necessità di integrazione tra i servizi e i professionisti (medici di famiglia, operatori del territorio e dell’ospedale) per lo sviluppo di processi di cura integrati e senza soluzione di continuità rivolti, in particolare, alle persone con malattie croniche e non autosufficienti.
Di questo dibatterà il convegno “Cure primarie: il contributo della medicina generale. L’evoluzione dell’assistenza territoriale in Emilia-Romagna. Percorsi clinico-organizzativi e strumenti contrattuali nella gestione della cronicità: modelli innovativi a confronto” in programma a Bologna venrdì 20 giugno (Savoia Hotel Regency, via del Pilastro 2, ore 9 – 18) che vede la partecipazione, tra gli altri, dell’assessore regionale alle politiche per la salute Giovanni Bissoni, del segretario nazionale Fimmg Giacomo Milillo, dei segretari regionali dei sindacati dei medici di medicina generale (Fimmg Stefano Zingoni, Smi Alessandro Chiari, Intesa Sindacale Pier Luca Rossi, Fp Cgil medici Donatella Poggi) e di Stefano Inglese (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali).
“Il Piano sociale e sanitario 2008-2010 – si legge nella presentazione del convegno – considera di straordinaria importanza il ruolo delle cure primarie e riconosce ai Nuclei di cure primarie (unità organizzative di base formate da medici e pediatri di famiglia, infermieri, ostetriche, in relazione con gli altri medici specialisti e operatori socio assistenziali) il ruolo centrale dal punto di vista organizzativo” in quanto sono i servizi assicurati dai Nuclei “che garantiscono ai cittadini l’assistenza, in termini di continuità assistenziale, integrazione delle attività, appropriatezza clinica ed organizzativa delle prestazioni”.
“La medicina generale – si legge ancora nella presentazione – ha di fronte a sé una grande sfida e una grande opportunità: quella di fornire il proprio contributo collaborando con i Dipartimenti delle cure primarie delle Aziende Usl per il miglioramento dei percorsi assistenziali, assicurando a sé l’evoluzione verso un ruolo moderno nell’organizzazione sanitaria”.
Tre le sessioni del convegno. Due riguarderanno i percorsi clinico-organizzativi per la cronicità: la prima con la presentazione di esperienze delle Aziende Usl di Parma, Ferrara, Bologna, Rimini, Reggio Emilia, Forlì; la seconda con la presentazione di proposte innovative da parte delle Aziende Usl di Cesena, Bologna, Parma, Ravenna. La terza sessione affronterà la discussione su strumenti e percorsi per la non autosufficienza, la domiciliarità e la continuità assistenziale con le esperienze delle Aziende Usl di Piacenza, Modena, Ferrara, Imola e con una riflessione sulle aspettative dei cittadini portate da Remo Martelli (presidente del Comitato consultivo regionale per la qualità dell’assistenza Remo Martelli).
La necessità di condividere la consapevolezza dell’importanza, per lo sviluppo delle cure primarie, di una pattistica contrattuale coerente sarà il tema della tavola rotonda, prevista per le 14.30, condotta da Stefano Inglese con la partecipazione dell’assessore Bissoni, dei segretari dei sindacati dei medici di famiglia oltre che del direttore generale dell’Azienda Usl di Bologna Francesco Ripa di Meana.
Per monitorare l’andamento e lo sviluppo delle cure primarie, l’Assessorato regionale e l’Agenzia sociale e sanitaria regionale prevedono la costituzione di un “Osservatorio regionale sull’assistenza territoriale”, che sarà oggetto di un approfondimento da parte del direttore dell’Agenzia Roberto Grilli e del responsabile Servizio assistenza distrettuale della Regione Antonio Brambilla.
Il convegno sarà concluso da un intervento dell’assessore Bissoni.