“Dopo oltre 30 anni di dominio incontrastato, la perdita nel 2004 della leadership mondiale nel numero di bottiglie di vino esportate negli Stati Uniti, è la punta dell’iceberg di una situazione valutaria che sta determinando gravi difficoltà alla competitività delle imprese nazionali sui mercati esteri”.
E’ quanto afferma la Coldiretti, in riferimento al nuovo record fatto segnare dall’euro sul dollaro, nel sottolineare che le importazioni di vino australiano hanno superato in quantità quelle nazionali secondo i dati forniti dall’ l’Italian Wine & Food Institute nei primi dieci mesi del 2004.
In questo periodo – spiega la Coldiretti – le importazioni vinicole USA dall’Italia sono ammontate a 1.456.550 ettolitri con una diminuzione del 9,1% in quantità mentre le importazioni dall’Australia sono state pari a 1.486.530 ettolitri, con un incremento del 21,7%, una quantità, che garantisce al Paese dei canguri il primato del bicchiere sul mercato americano.
Il sorpasso – sottolinea la Coldiretti – è certamente dovuto alla politica commerciale aggressiva attuata dai produttori di vino dell’Australia dove la Winemakers’ Federation ha stimato una vendemmia record per quest’anno con aumenti del 40% e la vinificazione di 1,86 milioni di tonnellate di uva.
Ma dipende anche – conclude la Coldiretti – dalla debolezza della moneta europea sul dollaro che frena le esportazioni nazionali anche per uno dei prodotti simbolo della qualità Made in Italy nel mondo.