I commercianti non ci stanno, e mentre nel governo si litiga se concedere una proroga o meno sull’entrata in vigore della legge anti-fumo, Sergio Billè chiede una circolare ministeriale che spieghi i tanti dubbi che circondano la normativa. “Vogliamo difendere i cittadini dalla nocività del fumo – dice il segretario Confcommercio – ma questa legge è pasticciona”. I ristoratori: “Non vogliamo fare gli sceriffi”.
“Se il gestore vede un cliente che trasgredisce – spiega Billè al Messaggero – ha l’obbligo, pena una multa fino a duemila euro, di chiamare il 113 o i vigili. Già sento l’urlo delle sirene che accorrono come su una rapina a mano armata. In nessun Paese esiste una norma del genere”. A Berlusconi e Sirchia “ho chiesto intanto una proroga, poi la messa a punto di incentivi che non scarichino l’intero peso della legge sulle spalle dei cittadini. A pagare lo scotto saranno soprattutto le pizzerie, le osterie, le piccole imprese. Dove li trovano, i titolari degli esercizi, i soldi per migliorare gli ambienti di lavoro, per creare le stanze separate, per istallar egli impianti di areazione?”, chiede il presidente della Confcommercio”.
Intanto i carabinieri dei Nas sono partiti ad ispezionare 150 ospedali. Si tratta di controlli di routine nei luoghi dove già esiste il divieto di fumare, ma che non hanno nulla a che fare con la nuova legge che non è ancora in vigore, ha fatto sapere il comando dei Nas. Nei 150 ospedali sono state riscontrate 39 infrazioni, in 23 case di riposo 2 infrazioni, in 4 scuole 2 infrazioni, in 6 aeroporti 4 infrazioni, e altre 5 in 8 sale giochi.
In particolare, nei controlli eseguiti dai Nas presso le strutture sanitarie sono stati sanzionati 41 soggetti tra i quali 3 direttori sanitari, per aver omesso in qualità di responsabili della struttura di curare l’osservanza del divieto di fumo esponendo i cartelli in posizione visibile; 1 operatore sanitario, 8 impiegati tecnico-amministrativi e 26 utenti per aver fumato nei luoghi non consentiti dalla legge; 3 utenti per aver fumato nei luoghi non consentiti dalla legge in presenza di donne in evidente stato di gravidanza, di bambini o lattanti.
Giovedì prossimo potrebbe essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale la tanto attesa circolare esplicativa e intanto lo stesso Sirchia cerca di non alzare i toni della discussione. “Niente proroga. Non mi sembra niente di così drammatico né si vuole trasformare in sceriffo alcuno, ma semplicemente si chiede al gestore del locale che venga eseguita una collaborazione nel rispetto della legge”, ha detto il ministro. “La legge prevede che se una persona fuma in un luogo dove il fumo è vietato e quindi un’azione molto scorretta – ha proseguito – nei confronti degli astanti del locale dove si trova e ovviamente viola la legge, il gestore del locale prima lo invita a desistere, da questo comportamento irrispettoso, e se questo insiste, quindi in modo arrogante impone una volontà sua propria contro la volontà degli altri, io credo che sia giusto che il gestore chiami le forze dell’ordine e le inviti a intervenire”.
(Fonte: TGcom)