Quello più esotico proviene dall’Isola di Macao. Il più spregiudicato mette in mostra il sederino di Gesù Bambino. Quello più originale è ambientato in un bosco di pannocchie, dove si incamminano i nani delle sorpresine Kinder. C’è un presepe per ogni Paese, ma anche uno per ogni età, gusto e storia nel “Sogno del Presepe”, la mostra che dal giorno dell’Immacolata si disloca nelle vetrine dei centri storici e nelle piazze delle città di Sassuolo e Fiorano Modenese.
L’allestimento, curato dall’Associazione Culturale Terrae Novae, descrive un percorso ideale alla scoperta non solo delle tante facce del presepe, ma soprattutto del significato che la rappresentazione della natività conserva nelle varie parti del mondo, anche in quelle in cui il Cristianesimo e la sua diffusione sono assai limitati.
“Il senso di un gruppo di cani dalmata al cospetto della Sacra Famiglia – spiega Ferruccio Giuliani, Presidente dell’Associazione Terra Novae – o di un Bambinello con forti tratti sud americani è quello di ricordarci quanto siano universali i valori che trovano nel Presepe la loro rappresentazione. Porre Mago Merlino davanti alla grotta permette di trasmettere un messaggio di pace e rispetto attraverso un linguaggio figurativo estremamente semplice e diretto che soprattutto i bambini apprezzano e comprendono”.
I numerosi presepi, oltre 200 provenienti da tutte le parti del mondo, sono stati sistemati all’interno di vetrine in vetro sistemate nelle piazze del centro storico di Sassuolo, nella sala esposizioni del ritrovato Palazzo Astoria di Fiorano Modenese e all’interno delle vetrine dei commercianti dei centri storici delle due cittadine. Tra i tanti, proviene dal Sud Italia, ed in particolare da Caserta, il presepe dal più profondo significato simbolico e solidale. I ragazzi ospiti delle sei case-famiglia “Sos Adolescenza” sono infatti gli autori di una suggestiva creazione in ceramica che rappresenta un anello ideale tra la località campagna e la tradizione modenese:
“I miei ragazzi – spiega affettuosamente Ferruccio Giuliani che dal 1995 porta avanti l’attività delle strutture d’accoglienza per una cinquantina di bambini che hanno subito violenze sessuali – hanno seguito un corso di ceramica per alcuni mesi e alla fine sono stati in grado di produrre questo spettacolare presepe in cui la gente porta crescentine, aceto balsamico, parmigiano reggiano, salumi… insomma, tutto ciò che compone i “pezzi forti” dell’enogastronomia modenese. Trovo che questo sia un modo simbolicamente assai efficace di offrire da un lato un omaggio alle nostre terre e dall’altro, ai bambini che hanno vissuto violenze, un’occasione per cimentarsi in una attività artistica che possa distoglierli dalle loro drammatiche esperienze”.
L’iniziativa, che ha coinvolto i centri storici di Sassuolo e Fiorano proseguirà fino al 6 gennaio del prossimo anno.