E’ uno dei ‘paradossi della sicurezza’ evidenziati nel 38mo Rapporto sulla situazione sociale del Paese, realizzato dal Censis.
Nel 2003 – si legge nel rapporto – sono stati denunciati 2.456.887 reati, il 10% in più rispetto all’anno precedente. Sono cresciuti, in particolare, quelli legati alla criminalità predatoria: gli omicidi (+11,4%), le rapine (+4,4%), i borseggi (+4,4%), i furti in appartamento (+2,2%). Il maggior numero di reati si concentra nelle aree più densamente popolate: il 30,5% dei delitti denunciati in tutta Italia riguardano le province di Roma, Milano, Torino e Napoli.
Se i reati aumentano, rileva il Censis, diminuiscono però gli italiani che si sentono insicuri: gli individui convinti che la criminalità rappresenti il principale problema sono calati dal 28% al 23%. Una quota che è al di sotto della media europea (26%).
Nel panorama delle paure degli italiani, negli ultimi anni, acquistano una rilevanza crescente il timore della guerra e quello degli attacchi di terrorismo. Gli attacchi terroristici, che nel 2001 erano indicati dall’ 80,1% degli italiani come uno degli eventi più temuti, sono citati nel 2003 da una quota ancora superiore (82,5%), mentre la guerra, temuta nel 2001 dal 76,8% degli intervistati, viene indicata nell’ ultima indagine dall’ 84,7%.
Gli italiani, evidenzia il rapporto, sentendosi più sicuri, sembrano aver anche recuperato il piacere di uscire e riacquistato l’abitudine a frequentare i luoghi pubblici e gli spazi aperti. La maggiore propensione ad uscire di casa, in particolare di sera, quando dovrebbe essere maggiore la paura di subire un reato, secondo il Censis, emerge da alcuni segnali, in primo luogo dalla tendenza a partecipare a manifestazioni di piazza: tra il maggio 2003 ed il maggio 2004 sono stati oltre 6 milioni (il 12,8% della popolazione) gli italiani scesi in piazza nel corso di 72 manifestazioni.
(Fonte: Ansa)