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Venerdì doppio appuntamento con ‘Le vie dei festival’

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Propone una doppia riflessione sulla condizione dell’ospite, straniero per gli altri e forse anche per se stesso, l’ultimo prezioso appuntamento de ‘Le vie dei festival’ di Modena. L’Ospite dei Motus al Teatro Storchi, alle ore 21; Il cielo degli altri di César Brie al Teatro delle Passioni, alle ore 23.


Al Teatro Storchi, alle ore 21, i Motus propongono quello che il loro spettacolo più importante e ambizioso degli ultimi anni, ‘L’ospite‘, lavoro che prende le mosse da Teorema di Pier Paolo Pasolini e che manifesta una convinta necessità di esporsi in maniera netta sul nostro presente.
E al fenomeno di stringente attualità dei flussi migratori si ispira ‘Il cielo degli altri‘, lo spettacolo che César Brie e una giovane compagnia di attori presentano al Teatro delle Passioni, alle ore 23.

Spettacolo dal folgorante impatto scenico, di tale imponenza da richiedere di essere allestito solo in teatro all’italiana, ‘L’ospite‘ costituisce per la compagnia riminese dei Motus un lavoro di svolta. “Dopo aver concentrato l’attenzione nei precedenti lavori sugli ambienti interni, spazi chiusi e isolati dall’esterno (per esempio Splendid’s, allestito due anni fa in una suite all’Hotel Canalgrande)”, spiega il regista Enrico Casagrande, “il primo passo per affrontare il nuovo progetto è stato quello di uscire per andare a cercare luoghi di confine, periferie urbane, il nuovo deserto come lo definisce Pasolini.”

Un invito a recuperare la memoria della nostra emigrazione proviene da ‘Il cielo degli altri‘, spettacolo che César Brie, attore e regista argentino approdato in Italia una trentina di anni fa, presenta al Teatro delle Passioni venerdì 3 alle 23, sabato 4 alle 21 e domenica 5 dicembre alle 17. Giocato sull’alternanza tra il registro drammatico e l’ironia amara che sorride dei drammi personali, Il cielo degli altri racconta il cielo della nostalgia, della solitudine, della consapevolezza di un bilancio squilibrato tra ciò che si trova o si sogna di trovare, e ciò che si lascia e si perde per sempre.

Info: Emilia Romagna Teatro Fondazione – Francesco Rossetti 059.2136042