“Uscire dalla violenza si può“. Un messaggio di speranza arriva oggi, 25 novembre, in occasione della ‘Giornata internazionale contro la violenza alle donne‘, dal Coordinamento regionale dei Centri antiviolenza e le Case delle Donne dell’Emilia-Romagna.
Le due organizzazioni per la prima volta promuovono insieme, con il patrocinio della Regione, una campagna di informazione e sensibilizzazione su questo grave problema che coinvolge un numero sempre maggiore di donne. Nel corso del 2004, sono state accolte infatti nei Centri antiviolenza e nelle Case delle Donne emiliano-romagnole ben 1680 donne, mentre nel 2000 erano 1380.
Per permettere la realizzazione di quaranta progetti rivolti a donne con figli minori in situazione di fragilità psicosociale, la Regione ha già stanziato 130.000 euro nel 2003 e un’integrazione di 250.000 euro nel 2004, per un finanziamento complessivo di 380.000 euro.
“Da tempo la Regione Emilia-Romagna è impegnata a combattere la violenza nei confronti delle donne – sottolinea Gianluca Borghi, assessore regionale alle Politiche sociali – , consapevole dell’estrema gravità del problema e del fatto che debba essere fronteggiato da un lavoro trasversale, tra le diverse istituzioni e le associazioni di donne in particolare. Già nel 2000 abbiamo siglato un Protocollo d’intesa, per la definizione delle aree tematiche su cui lavorare: supporto e protezione delle vittime, formazione, sensibilizzazione”. Insieme agli undici Centri antiviolenza presenti sul territorio, continua Borghi, “stiamo definendo nuovi strumenti per rendere le istituzioni più attente alla dimensione sociale che ha assunto il fenomeno, sempre più vasto, della violenza sulle donne”.
Altre iniziative
Con la legge regionale 2 del 2003, i Centri antiviolenza sono entrati nel sistema locale dei servizi sociali a rete; il loro obiettivo è contrastare tutti i tipi di violenza (fisica, sessuale, psicologica e di costrizione economica) contro le donne e i loro figli minori attraverso interventi di consulenza, ascolto, sostegno ed accoglienza, permettendo alle donne di assumere, libere da costrizioni e condizionamenti, le decisioni che ritengono più opportune.
Dopo un primo corso sperimentale nel 2003, partiranno a Bologna, Piacenza, Ravenna e Rimini altri corsi specifici – finanziati dalla Regione con uno stanziamento di 21.600 euro – destinati alla formazione di operatori socio-sanitari che accolgono e aiutano le donne vittime di violenza.
La Regione ha stanziato altri 25.000 euro per il progetto di ricerca: “I dati delle Case delle Donne e dei Centri Antiviolenza e di altri soggetti pubblici e privati che hanno contatto con donne che subiscono violenza. Nuovo rilevamento regionale anno 2005”.
Sono previsti, infine, finanziamenti con i Fondi sociali europei per sostenere l´inserimento lavorativo di donne che hanno subito violenza e realizzare percorsi di formazione per le operatrici e le volontarie dei centri antiviolenza.