Il Tribunale di Modena, prima sezione civile, ha rigettato la causa intentata dalla proprietaria di alcuni terreni espropriati per la costruzione del nuovo ospedale unico di Rometta, dando ragione al Comune di Sassuolo e all’Ausl di Modena che venivano accusati di espropriazione usurpativa.
La richiesta di danni era per oltre 13 milioni e 782mila euro, che il Comune e l’Ausl non saranno quindi chiamati a pagare, visto il pieno accoglimento delle loro ragioni e la verifica da parte del Tribunale della correttezza sulle procedure di esproprio e di intervento sui terreni in questione.
La parte che si riteneva lesa contestava infatti l’occupazione d’urgenza dei terreni in assenza di una dichiarazione di pubblica utilità e di dichiarazione di indifferibilità o urgenza e in più l’inizio dei lavori oltre tre anni dopo l’approvazione del piano particolareggiato.
Le obiezioni sono state rigettate dal Tribunale, in quanto l’approvazione del piano particolareggiato che destinava i terreni oggetto della contesa alla realizzazione del nuovo ospedale, approvato nel 1992, ha per legge e secondo l’analisi della casistica esistente effettuata dallo stesso Tribunale, espresso valore di dichiarazione di pubblica utilità e include anche il carattere di indifferibilità e urgenza delle opere da realizzare su quel terreno, con sua conseguente occupazione. Il terzo punto, l’esecuzione dei lavori oltre tre anni dopo l’approvazione del piano, è stato rigettato dal Tribunale civile in quanto non di sua competenza.
Giunto a queste conclusioni il Tribunale di Modena ha rigettato le richieste della parte. Il Comune e l’Ausl non saranno chiamati quindi a nessun risarcimento.