Ottimisti gli uomini, decisamente pessimiste le donne. E’ la rivelazione dell’Istituto Demoskopea su come gli italiani vedono il futuro – per l’Italia e per il mondo fra 25 anni – presentata ad una conferenza al Futurshow 2004, rassegna fieristica proiettata negli anni a venire.
La ricerca, basata su un campione di individui tra i 14 e i 79 anni, ha messo in risalto opinioni contrastanti. La prima forte dicotomia è tra un significativo ottimismo nei confronti del proprio futuro personale (52%) e una visione meno positiva per quanto riguarda l’Italia (27% di ottimisti) e il Mondo (26%).
I bambini hanno risposto con grandi dosi di fantasia e di ottimismo. Per loro il futuro sarà ”bello”, ”enorme e felice”. Per gli italiani adulti sarà, più concretamente, ricco di speranza (38%) innovatore (31%) europeo (21%) ma anche incerto (34%).
I teenagers (14-19) in particolare, assieme alle fasce di età più giovani (fino ai 34 anni), sono decisamente i piu’ ottimisti sia rispetto al proprio futuro personale sia rispetto al futuro dell’Italia e del mondo, credono alla tecnologia e considerano Internet la nuova agorà politica.
L’ottimismo si riduce drasticamente nelle fasce adulte (35-55 anni) e vira verso il pessimismo e l’incertezza nella fascia over 55. La sfera lavorativa e quella economica svolgono un ruolo determinante. Solo l’11% pensa al lavoro in termini di prospettiva positiva e solo il 4% immagina un futuro di benessere economico.
E qui, nell’immaginare gli anni a venire i due sessi si dividono: più pessimiste le donne, soprattutto nella fascia 35-55 anni, secondo le quali il futuro dell’Italia e del mondo avrà a che fare soprattutto con sentimenti quali ‘odio e inimicizia’, ‘invidia e gelosia’. Bisogna entrare nell’ambito personale (famiglia, figli, partner) per trovare un’apertura delle donne alla speranza, con una media di ottimismo del 65%. Quasi un’area di rifugio – commentano i ricercatori.
Più ottimisti e positivi, riguardo al futuro dell’Italia e del mondo, gli uomini, che mettono ai primi posti il partner e la salute. Un pessimismo trasversale a tutte le fasce di età riguarda la situazione politica, che fa prefigurare un futuro di minore partecipazione agli affari pubblici e sociali. Invece si auspicano forme alternative come le associazioni di volontariato e le organizzazioni transnazionali (ONU e UE). La tecnologia si afferma come valore forte e fondativo del futuro per tutta la popolazione italiana, in particolare modo per i giovani e gli uomini. Una tecnologia meno ludica e più utile.
(Fonte: Ansa)