Ogni italiano contribuisce in media
per 3.700 euro alla spesa pubblica. E’ quanto emerge dalla
ricerca del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato
sulla distribuzione geografica delle risorse gestite attraverso
la spesa del bilancio pubblico, che individua i due poli estremi
nella Liguria (con una spesa pro capite di 5.050 euro) e nella
Campania (2.610) e, più in generale, una netta differenza fra
nord e sud del Paese.
Nel 2002, precisa la Ragioneria dello Stato, hanno
contribuito più della media nazionale quasi tutti gli abitanti
del centro-nord, guidati dai liguri con 5.055 euro all’anno, di
cui 4.907 agli enti previdenziali. Seguono gli umbri – emerge
dall’analisi delle spese per abitante – con 4.605 euro, e i
friulani con 4.517 euro. Fanalino di coda i campani con 2.610
euro a testa, preceduti a breve distanza dai siciliani con 2.834
euro pro capite, e i 3.032 dei pugliesi.
Dell’importo pro capite speso, la fetta più importante va,
per tutte le regioni, agli enti previdenziali: 4.900 euro su un
totale di 5.055 per i liguri, 2.563 euro sui 2.620 euro spesi
all’anno per ogni campano. In diverse regioni, inoltre, la
seconda voce più pesante della spesa pro capite è destinata
all’Anas, con un picco di 173 euro l’anno per i calabresi.