La frequenza per tutti i veicoli (auto, autocarri e moto) è scesa dal 9,41% della prima metà del 2003 al 9,21% del 2004. La riduzione del 2,2% – si legge nel focus pubblicato sul sito dell’Ania – ”è inferiore a quella registrata nel 2002 e nel 2003(rispettivamente -4,0% e -5,2%). I dati del secondo trimestre confermano quindi la tendenza al rallentamento della riduzione della sinistrosità”.
Secondo le compagnie di assicurazione l’impatto della patente a punti, che il primo luglio ha compiuto il suo primo anno di applicazione, si è infatti ridotto con il tempo. Dal -22,3% di incidenti rilevati da polizia e carabinieri nei primi tre mesi di applicazione, la riduzione degli incidenti è scesa al 7,9% nel trimestre aprile-giugno 2004. Le compagnie hanno del resto registrato solo una lieve diminuzione dei sinistri denunciati, che mostrano addirittura un’inversione di tendenza nell’ultimo trimestre osservato (+0,2% tra aprile-giugno 2004).
Guardando ai dati scomposti a livello territoriale, la Campania si conferma la regione dove gli incidenti sono più frequenti (12,2%). Il valore minimo è invece quello del Friuli (6,3%). L’importo medio di liquidazione più alto è invece quello registrato nelle Marche, regione che supera di circa mille euro la media nazionale (4.191 euro). Il costo più basso è invece quello della Valle d’Aosta (2.474 euro).
Il calo della frequenza dei sinistri è stato inferiore all’aumento dell’importo medio dei sinistri liquidati anche guardando agli andamenti degli ultimi tre anni.
A livello nazionale, a fronte di una diminuzione della frequenza sinistri del 7,2% (con una diminuzione minima del 3,6% in Umbria e una massima del 12,3% in Calabria), l’importo medio dei sinistri liquidati è aumentato del 19,2% (con un incremento minimo del 7,7% per l’Emilia Romagna e uno massimo pari ad oltre il 60% per la Basilicata)”.