Una prova di forza, contro tutti, contro se stessi. Perchè la Ferrari che ha trionfato nel Gp di Italia ha dovuto battersi anche contro i propri errori, la scelta sbagliata di Rubens Barrichello, poi vincitore, al via con le gomme intermedie che gli hanno complicato la vita, il testacoda di Michael Schumacher che alla Lesmo dopo lo start si è girato, ritrovandosi nelle retrovie. Alla fine è stata umiliazione per la concorrenza, con l’ottava doppietta stagionale, la prima vittoria dell’ anno per Rubinho, la 13/a vittoria su 15 corse di un mondiale dominato.
E’ il 180/o successo rosso in 701 Gp di Maranello, nel giorno più difficile, condizionato dalle piogge della mattinata, che hanno messo a repentaglio il patrimonio di superiorità tecnica e strategica della scuderia.
Dietro, le Bar di Jenson Button e Takuma Sato, poi la Bmw di Juan Pablo Montoya, la McLaren-Mercedes di David Coulthard, la Williams di Antonio Pizzonia, la Sauber di Giancarlo Fisichella, a punti e primo degli italiani, mentre Jarno Trulli con la Renault si è dovuto accontentare di tagliare decimo il traguardo.