La rimozione del trampolino della piscina Dogali era prevista del progetto di restauro e di messa in sicurezza dell’impianto predisposto nel 1998 ed è stata compiuta nel luglio scorso solo dopo l’autorizzazione della soprintendenza giunta agli uffici del Comune il 21 giugno scorso.
La precisazione viene dal settore Edilizia ed attrezzature urbane del Comune di Modena in risposta ad una nota della sezione modenese di Italia nostra decisamente contraria all’abbattimento di una struttura che – a suo dire – andava, viceversa, tutelata. Nella richiesta di autorizzazione, insieme ad una corposa documentazione storica, fotografica e progettuale, era stata evidenziata come prioritaria ragione della rimozione – poi accolta come primo punto anche nel parere favorevole della Sovrintendenza – la sicurezza dei bagnanti. A tale assoluta ragione, poi, veniva aggiunta anche una considerazione storico architettonica con la quale si sottolineava – come lo stesso assessore Stefano Bonaccini ebbe a ribadire in una nota – che “la struttura (il trampolino) era stata realizzata successivamente all’impianto originario” e che era stata “ripetutamente oggetto di interventi di modifica e di rimaneggiamento nel corso degli anni”. Realizzazione successiva, dunque, e non – come invece sembra essere stata interpretata da Italia Nostra, struttura non originale. Seppur largamente modificato negli anni, il trampolino rimosso era quello realizzato prima del 2° conflitto mondiale, uscito indenne anche dai bombardamenti, ma ormai da anni chiuso al pubblico per ragioni di sicurezza.